Si è chiusa così l'udienza preliminare, davanti al gup Annalisa Amato, riguardante la bancarotta fraudolenta dell'Azzurra Gelati. Giuseppe Cudia, difeso dall’avvocato Stefano Pellegrino, ha patteggiato la pena a due anni e sei mesi, Katiuscia Lazzara, assistita dall'avv. Vito Cimiotta ha patteggiato la condanna ad un anno e sei mesi, Salvatore Abate, difeso anche lui da Cimiotta ha patteggiato la pena ad un anno e otto mesi, e Stefania Tranchida, in seguito al patteggiamento è stata condannata a otto mesi. Lazzara e Cudia secondo la Procura (le indagini sono del pm Dino Petralia) sono responsabili di sottrazione di beni e di occultamento di documenti contabili riguardanti la società “Gelati Fanny”, fallita nell'anno 2007. Abate e Cudia, invece, avrebbero sottratto beni, detratto somme dal passivo fallimentare e distrutto la documentazione riguardante la società “Azzurra Gelati” srl, dichiarata fallita, anche questa nel 2007. Cefalù, Cudia, Iraci e Tranchida, sono inoltre indagati per il reato di bancarotta fraudolenta, per fatture inesistenti della societa "C&G Group Srl". Hanno deciso di essere giudicati con il rito ordinario Carlo Cefalù e Gaetano Iraci.