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28/06/2013 04:25:30

Usura, chiesti 7 anni per Rallo e Biondo. Abuso d'ufficio, Colbertaldo verso l'assoluzione a Trapani

 Rallo e Biondo erano stati arrestati dai carabinieri nel marzo 2007.
Alcune vittime per fare fronte al debito hanno dovuto cedere le loro attività commerciali o stipulare contratti preliminari di vendita. Il tasso di interessi preteso dai due presunti usurai sarebbe arrivato fino al 240% annuo.  Ai due imputati i carabinieri hanno sequestrato ingenti somme di denaro contante, titoli di credito post-datati, dichiarazioni di impegno di debito e altri valori. I fatti contestati si riferiscono al periodo tra il 2001 e il 2006.

ABUSO D'UFFICIO. Il pubblico ministero Andrea Tarondo ha chiesto al Tribunale di Trapani l'assoluzione nel processo che vede imputato l'ex assessore provinciale Cesare Colbertaldo, chiamato a rispondere di abuso d'ufficio. 

E'  stato lo stesso Tarondo a specificare che non ci sono prove sufficenti. E' anche vero che il Pm aveva chiesto l'audizione di nuovi testi - ritenuti determinanti per provare la colpevolezza di Colbertaldo - ma il collegio, presieduto da Pellino, si è opposto. L'imputato è difeso dall'avvocato Vito Galuffo, che ha chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto.
Il procedimento scaturisce da un'indagine riguardante l'erogazione di 50mila euro in favore del Consorzio riabilitazione equestre siciliano fatta in base ad una delibera dalla Giunta provinciale  di Trapani del 23 dicembre del 2008. Colbertaldo prese parte alla votazione, eppure, secondo gli inquirenti, avrebbe dovuto astenersi in presenza di un interesse personale, perchè era vice presidente del Consorzio riabilitazione equestre siciliano e componente dello stesso in qualità di amministratore unico del Centro polivalente Villa Pia Cornelia.   II presidente Angelo Pellino ha rinviato il processo lunedì primo luglio per le eventuali repliche di pubblica accusa e difesa e per la sentenza.  

ANTIRACKET. L'associazione Antiracket marsalese è stata ammessa come parte civile in un processo per una mega-truffa nel settore vinicolo che sarà celebrato davanti il Tribunale di Caltagirone.  Il processo, scaturito dall'operazione «Non solo vino», vede imputati Camillo e Salvatore Romano, Simone Messina, Carmelo Scelta, Salvatore Nicastro, Giuseppa Pedi, Biagio, Carmelo Scelta, Salvatore e Arcangela Zago. Già «stralciata» la posizione di Scelta, rinviato a giudizio, adesso il gup ha rinviato a giudizio anche tutti gli altri. I reati contestati sono associazione per delinquere, truffa e truffa aggravata in danno dell'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché falso e frode in commercio. Secondo l'accusa, 8.717 tonnellate di «pseudo vino» sofisticato con lo sciroppo sarebbero state inviate ad altre aziende vinicole solo sulla carta. Si sarebbe trattato, infatti, di ditte inesistenti. E tra queste, anche la «Antichi sapori» di Marsala.«Tutte le truffe che riguardano il settore vitivinicolo - spiega l'avvocato Giuseppe Gandolfo, legale dell'Antiracket - costituiscono un danno all'economia della nostra città, capitale europea del vino, e alle centinaia di produttori dell'interland. L'Antiracket  tutela i tanti imprenditori onesti del settore vitivinicolo del nostro hinterland e il buon nome di Marsala». 

FURTO. Andrea Incandela, 24 anni, trapanese, è stato condannato a un anno di reclusione per furto. La sentenza è stata emessa dal Gup di Trapani Piero Grillo che, accogliendo la richiesta di patteggiamento avanzata dal difensore, ha convertito la pena detentiva nella misura della libertà controllata per un periodo di 2 anni. Il 9 Gennaio 2011 Incandela, con un complice, dopo avere rotto la vetrina del negozio Free style sport di Trapani  vi si sarebbe introdotto asportando due paia di scarpe da ginnastica e giubbotti per un valore di circa 700 euro. I ladri portarono via anche il registratore di cassa contenente poche banconote.