Alla Corte d'Assise di Trapani ha detto che voleva solo compiere un furto. Ad uccidere Bongiorno sarebbe stato l'amico e lui non avrebbe potuto fare nulla per salvarlo. Secondo gli investigatori, l'anziano sarebbe stato vittima di una rapina finita male. Florian Valentin Bukur, ha riferito di avere intrattenuto in diverse occasioni dei rapporti sessuali con la vittima "in cambio di soldi, qualcosa da mangiare e sigarette". Bukur ha riferito di avere deciso insieme con un amico, all'epoca dei fatti minorenne, di derubare l'anziano. "Io lo tenevo occupato facendo sesso con lui, mentre il mio complice Andrej doveva cercare i soldi in casa". Solo che, sempre secondo l'imputato, il ragazzino in realtà diede un colpo in testa a Bongiorno e lo uccise. Ma la versione presenta, a detta degli investigatori, diverse lacune. Ad esempio, dall'autopsia, ha riferito in aula il Pm Belvisi, emerge che Bongiorno fu colpito non una ma due volte, e una volta anche in fronte, non solo alla nuca. L'imputato ha aggiunto che solo una volta fuggito dalla Sicilia (verrà arrestato in Calabria, dove si era rifugiato da alcun familiari) aveva appreso della triste fine di Bongiorno. Il complice, ascoltato in aula, ha invece preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
OMICIDIO COLPOSO. Si aprirà il prossimo 29 Ottobre ad Alcamo il processo a tre persone accusate di omicidio colposo per la morte di un operaio, Giuseppe Buturo, 62 anni, avvenuta lo scorso 31 Agosto in un cantiere. I tre rinviati a giudizio sono: Mario Galbo, Giuseppe Messana, Alessandro Calvaruso. Sono i due titolari della ditta per cui lavorava,la Mediterranea Costruzioni, e il coordinatore della sicurezza. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanza dal sostituto Rossana Penna. Buturo, mentre si trovava con due colleghi all'interno di un'area di scavo, fu travolto da una massa di terra rimanendo schiacciato. L'operaio riportò fratture costali che ne determinarono la morte per asfissia. Dalle indagini sarebbero emerse gravi responsabilità nel mancato rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro.
VIOLENZA. Si sarebbe dovuta tenere oggi, ma probabilmente salterà per lo sciopero degli avvocati, la prima udienza del processo a carico di un marsalese, accusato di violenza sessuale. Si tratta di un presunto pedofilo di 40 anni (A.A.), attualmente disoccupato, accusato di avere abusato sessualmente, nel 2011, di un ragazzino che all'epoca dei fatti aveva 14 anni. L'indagine è nata dalla denuncia della madre della vittima, costituitasi parte civile con l'assistenza dell'avvocato Pare che la madre del ragazzino abbia prima notato qualcosa di strano nell'atteggiamento del figlio e poi, dopo avere insistentemente chiesto cosa gli fosse accaduto, ne ha ricevuto la spiegazione. I