A 5 anni e 2 mesi è stato condannato Salvatore Esposito, 54 anni, comandante della portacontainer «Msc Eleni» che speronò, facendola colare a picco, la nave del Cnr. I reati contestati ad Esposito, per il quale il pm Giulia D`Alessandro aveva chiesto 13 anni di reclusione, erano naufragio, lesioni, omicidio colposo e omissione dolosa di soccorso. «Il comandante della Msc Eleni - ha sostenuto il pm nella requisitoria - ha avuto consapevolezza dell`impatto, ma non ha prestato soccorso e ha sviato la Capitaneria di porto di Mazara del Vallo. Non gli si possono concedere neppure le attenuanti generiche».
Ad Esposito è stata contestata anche l`alta velocità (circa 20 nodi), l`aver cambiato la rotta prevista, avvicinandosi alla costa in una zona con parecchie imbarcazioni, e «l`omessa segnalazione sonora in presenza di visibilità ridotta». Per omicidio colposo, nel processo era imputato anche Angelo Barca, 60 anni, comandante della nave affondata (Thetis). L`accusa gli contesta di «non aver manovrato in tempo per togliersi dalla rotta della Msc Eleni». Barca è stato condannato a 2 anni e 9 mesi. Entrambi gli imputati sono campani.
«Dopo averci investito - affermano alcuni dei ricercatori finiti in mare - la Msc Eleni non si è fermata e non ha prestato soccorso. Perchè? Cosa trasportava?». I ricercatori stavano effettuando studi utili alla gestione, all`incremento e alla modellizzazione delle fluttuazioni delle risorse biologiche al fine di comprendere le influenze dei fenomeni oceanografici sull`ecologia delle specie ittiche.
VIOLENZA. Aurel Marusac, romeno di 24 anni, è stato condannato a due anni e due mesi per violenza sessuale e lesioni personali. La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari di Trpaani Massimo Corleo. Marusac, arrestato ad Aprile dai carabinieri di Alcamo, era accusato di avere aggredito tre donne. Ad Alcamo si era creata una vera e propria psicosi. Addirittura una ragazza era stata ferita con un’arma da taglia. Qualche giorno dopo una giovane era stata spinta a terra e colpita al volo. In quel caso il giovane romeno infatti palpeggiò la vittima nelle parti intime costringendola a subire atti sessuali. Marusac, assistito dall'avvocato Anna Fundarò, ha chiesto di definire la sua posizione con rito abbreviato. E’ stato condannato anche a risarcire le vittime, costituitesi parte civile.