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06/08/2013 07:40:00

Durissimo attacco di Sgarbi a Leopoldo Falco, ma il neo prefetto lo snobba

 Una durissima nota di Vittorio Sgarbi contro Leopoldo Falco ci arriva giusto mentre il neo Prefetto di Trapani mi concede l’ultima intervista, nella veste ancora di capo della Commissione straordinaria che attualmente gestisce il Comune di Salemi.

Che, come si ricorderà, fu sciolto per infiltrazione mafiosa nella primavera dello scorso anno. Quale migliore occasione per avere un’immediata replica? Mi invita a leggerla. Esito a farlo, per via dell’irriverente consueto lessico adoperato dal polemista televisivo. «Mi auguro che tale Falco non eserciti le funzioni di Prefetto a Trapani con la stessa miopia e menzogna con cui ha operato a Salemi “ è l’abbrivio del comunicato del già sindaco. Il riferimento è alle accuse ricevute per la pessima gestione amministrativa durante la sua permanenza in Piazza Dittatura. A causa della quale il Comune di Salemi sarebbe stato sull’orlo del dissesto. Seguito da un retorico interrogativo: “Sgarbi spendaccione?”. E con la perentoria risposta: “Macché, è lui che ha le mani bucate; soprattutto per il suo stipendio e i suoi rimborsi di circa 20 mila euro al mese, oltre alla nomina di numerosi consulenti pagati 4 mila euro al mese. Tutte spese iscritte, fino ad oggi, al bilancio del Comune”. Ma Leopoldo Falco non ci sta ad alimentare polemiche. Mi risponde con un ampio sorriso e con l’aplomb britannico che lo contraddistingue, a dispetto degli stereotipi che si sprecano sull’esuberanza partenopea, mi dice che i numeri sono lì che parlano da soli. “E’ tutto nero si bianco. E la Corte dei Conti valuterà.” Chiosando non tanto sibillinamente: “Non lui, ma ben altri rappresentano il vero pericolo”, mi invita a riprendere gli argomenti dell’intervista. Intanto per le 518 pratiche del terremoto di cui non si hanno più notizie, mi conferma che il tutto è potuto accadere un “diffuso senso d’impunità che si è instaurato nel corso degli anni, al punto tale che la gente e anche operatori del settore non si sono resi conto che in alcuni casi si è trattato di truffa aggravata.” Sarà comunque la procura di Marsala a pronunciarsi. E su questa scia sembra che comincino a muoversi altri sindaci della Valle del Belìce. Mentre con l’Ato Belice-Ambiente è stato avviato un duro contenzioso. Durante il tavolo tecnico Comune-Ato, il dottore Calamia ha fatto rilevare che il comune di Salemi sta pagando addirittura il doppio di quanto realmente costerebbe il servizio della raccolta dei rifiuti. 1milione e 800mila euro, invece che 900mila. Una enormità! C’è da chiedersi come mai nel passato nessuno ha provveduto a fare correttamente questi conti. Solo superficialità e distrazione? Ma è sull’energia eolica e sulla pubblica illuminazione che Leopoldo Falco tiene a soffermarsi. Sarebbero stati raggiunti due importanti obiettivi. Intanto la cosa certa è che sono state riaperte, dopo l’interruzione a seguito dei noti arresti, le trattative con la multinazionale “Suez”. Sono finiti i tempi in cui questa società intratteneva i rapporti con il Comune di Salemi in modo informale, preferendo intavolare (in taluni casi addirittura erogare somme sotto forma di contributi) rapporti non istituzionali con personaggi del sottobosco politico-affaristico, che nel settore delle energie alternative hanno impunemente avuto campo libero. Persino con il complice silenzio di accreditate associazioni ambientaliste. Oggi, a quanto pare, i francesi hanno capito di toccare duro e che è loro convenienza riallacciare i contatti con l’Ente pubblico, avanzando per la prima volta un offerta concreta. Sarebbero disponibili al pagamento dei tre anni pregressi, a partire dal novembre 2009, applicando l’aliquota del 2% sul fatturato. Si tratterebbe della notevole cifra si aggirerebbe tra i 350-400mila euro all’anno. Royalties, che dal 2011 si trasformano in prestazioni di energie, che andrebbero a finanziare un progetto molto innovativo ed ambizioso che la Commissione straordinaria sta concordando con la Gemmo SpA, una delle società operative della Gemmo Holding Company. Si tratta di un’azienda convenzionata con la Consipun Spa del Ministero delle Finanze. Alcuni punti fissi sono stati già raggiunti. Con il primo accordo si è stabilito un affidamento della durata di nove anni, finalizzato alla gestione dell’illuminazione pubblica cittadina al prezzo di 620mila euro all’anno, ventimila euro in meno del costo attuale. Basti pensare inoltre che attualmente si spendono 800mila euro per le utenze comunali e la pubblica illuminazione. Un costo altissimo e in presenza di una rete obsoleta. Il capitolato prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria del sistema (sostituzione di lampadine, pali, quadranti, distacchi di allacciamenti abusivi..ecc). Ma c’è in fieri un secondo accordo. Anch’esso della durata novennale e al costo di 100mila euro annui che potrà essere finanziato appena verrà chiuso il contratto con la Suez. Esso si prefigge l’abbattimento dei consumi con un risparmio di 350mila euro all’anno e il rinnovo completo dell’impianto. Ma per Sgarbi il tutto conta poco o niente, dico al Prefetto. Tanto da giudicarla “Incapace di comprendere, con i suoi evidenti limiti culturali, Falco ha ricondotto Salemi all’arretratezza e al sottosviluppo dei tempi inerti dei cugini salvo, rinnegando il documentatissimo processo di avanzamento culturale che aveva portato Salemi all’attenzione del mondo. Oggi Salemi è una città deserta e abbandonata. Falco a Salemi sarà ricordato per la chiusura del Museo del paesaggio, l’abbandono del Museo della mafia”. Ma davvero non sente il bisogno di replicare? Domando. Sorride nuovamente Leopoldo Falco accennando solo: “Intanto sul “Museo della Follia’ saranno altri a valutare. Noi abbiamo messo su il ‘Museo Archeologico’, che sarà uno dei più innovativi fra quelli esistenti in Sicilia. Per quanto riguarda gli insulti di Sgarbi, essi trovano il tempo che trovano. Il pericolo risiede altrove. Durante uno dei miei tanti incontri con i giovani delle scuole, uno ragazzo mi chiese se avessero dovuto considerare da oggi in avanti il “Vecchio Zio” come un nemico di Salemi. Ho risposto di si. Quello è il vero nemico. Salemi merita di più. Possiede energie e qualità individuali, che se valorizzate potrebbero dare tantissimo alla città. Ho provato sentimenti molto forti in questi mesi di permanenza. Me ne vado con la convinzione che presto i cittadini sapranno intraprendere la giusta strada. Me ne vado, ma solo fisicamente sarò lontano. Continuerò a seguire con la stessa attenzione le vicende di questa bellissima Città”.


Franco Lo Re