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02/09/2013 04:59:57

Nove anni dalla scomparsa di Denise Pipitone. Piera Maggio scrive a Papa Francesco

 Piera Maggio non si arrende, continua la sua battaglia, a nove anni da quel primo settembre 2004 in cui da via Domenico La Bruna scomparve la piccola Denise e a due mesi dalla sentenza del Tribunale di Marsala che ha assolto l’imputata Jessica Pulizzi (sorellastra di Denise). Il 27 giugno scorso, infatti, i giudici non hanno accolto la tesi della Procura, secondo la quale il movente di Jessica nel sequestro della bimba stava nel rancore nutrito dalla ragazza nei confronti di Piera Maggio, colpevole di averle sottratto l'affetto del padre, Piero Pulizzi (Padre naturale di Denise).
“Da oggi – dice la mamma di Denise - qualcosa cambia in me, e nel mio modo di esprimermi pubblicamente. Sono in attesa delle motivazioni della sentenza di primo grado, pronta a impugnarla. Credo che ormai non sia più necessario fornire ulteriori prove o spiegazioni. Per chi segue da anni questa vicenda non vi sono fatti poco chiari. Semmai in passato avessi potuto avere dubbi, e non ne avevo - conclude Piera Maggio - oggi ho solo certezze. E come me tutte le persone, i cittadini perbene, che hanno la consapevolezza dei fatti avvenuti, anche se nessuno ancora lo può rendere manifesto".

Sono passati nove anni dal quel misterioso primo settembre. Nel mezzo tante indagini, confuse e inconcludenti. Le dichiarazioni dell'ex Procuratore Sciuto, che continuava a ripetere che Denise era viva e presto avrebbe fatto ritorno a casa. Tante le piste seguite. Da quella familiare, agli abbagli presi dagli inquirenti, quando pensavano di aver trovato Denise. Ed ancora, la pista kosovara, in cui entra nella vicenda l'imprenditore svizzero di origine kosovara Bahgjet Pacolli. Tre mesi dopo la scomparsa, si interessò lui stesso per trovare Denise fra gli zingari, ma subito dopo sparì, dicendo soltanto di cercare la bambina a Mazara.
"Denise a Milano", ripresa dal telefonino di una guardia giurata. "Denise in Grecia", dove sull'isola di Kos la polizia avrebbe trovato una bimba di otto anni che parlava perfettamente l'italiano a differenza della donna che diceva essere sua madre. L’esame del Dna fugò ogni dubbio, quella bambina non era Denise.

E poi il processo, con Jessica Pulizzi come unica imputata, Anna Corona, madre dell’imputata, la cui posizione è stata archiviata e l’ex fidanzato Gaspare Ghaleb, unico condannato a due anni di reclusione per aver mentito al pubblico ministero. Poco prima della fine del processo di primo grado una nuova testimonianza, la prima dopo dieci anni, che ha rilanciato le speranze della mamma di Denise. Le indagini difensive condotte dall'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta portano a Battista Della Chiave, 74 anni, sordomuto. Ha riferito di aver visto Denise in braccio ad un uomo, il giorno del suo rapimento, che poi l’avrebbe imbarcata su un peschereccio. L’uomo di cui parla Della Chiave è il nipote Giuseppe Della Chiave, - compagno di Loredana Genna, amica di Anna Corona – che, secondo quanto riferito dal testimone si recò nel magazzino dove lavorava chiedendogli di fare una telefonata. Davanti al Gip di Marsala Annalisa Amato, però, il 74enne sordomuto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Con l’occasione dell’anniversario dalla scomparsa di Denise, anche l’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta ha voluto ricordare la bambina e questi nove anni trascorsi dal suo rapimento: “Sono passati 9 anni dal sequestro di Denise Pipitone e mi sembra di sentire il rumore dei baci andati a vuoto da parte di una madre. Mi sembra che il silenzio in cui siamo piombati dopo la sentenza di assoluzione faccia un rumore assordante. Mi sembra che il clamore e lo spaesamento siano improvvisamente divenuti un assordante silenzio. Mi sembra che il giusto diritto all'amore, che come il rumore di una cascata è zampillato dal cuore di una madre e di tutti quelli che un cuore ce l'hanno, sia diventato un fiume silenzioso che imperterrito scorre verso il mare della verità. Mi sembra che ci sia un momento per parlare e un momento per fare silenzio . Mi sembra che la cattiveria, di tutti coloro che ci hanno offeso con parole e frasi che dovrebbero essere avulse al diritto, sia diventata inutile stupidità e vuota cupidigia del dolore.
Io credo che la ragione dei giusti emergerà, anche se sarà incomprensibile il ritardo per una madre che ha perso per sempre tutti questi anni di vita con sua figlia. In questa triste e violenta storia non ci saranno nè vincitori nè vinti perchè il tempo in questo caso ha rubato lo spazio ad una madre e alla sua splendida bambina. A presto Denise
”.