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17/09/2013 06:45:00

Ciak, si gira. Riprendono i lavori al palazzo Busetta-Rizza. Che diventa anche un set...

Adesso il palazzo Rizza è diventato un set cinematografico. La costruzione sorta sul lungomare di Marsala è il set de “I cantastorie”, film del regista di Pachino Gian Paolo Cugno, che vede come protagonista David Coco di Acireale, attore impegnato in teatro e protagonista di alcune fiction.

Si accendono i riflettori sul palazzo cominciato a costruire sul lungomare di Marsala, dopo quelli accesi dalla magistratura per cercare di capire cosa stesse succedendo dove prima sorgeva l’ex scuola Carpe Diem.
Sulla costruzione di quel palazzo sul lungomare è stata aperta, infatti, un’inchiesta della Procura di Marsala, che ha messo sotto indagine il progettista e direttore dei lavori, Giancarlo Rizza, la signora Carola Rizza, proprietaria dell’immobile, e il dirigente del Comune di Marsala, Gianfranco D’Orazio. Per Giancarlo Rizza e la signora Carola l’accusa è quella di abuso edilizio. Per Gianfranco D’Orazio, oggi dirigente del settore “Grandi Opere” il reato ipotizzato è addirittura l’abuso d’ufficio.
Facciamo un passo indietro. I lavori li ha cominciati ditta Busetta Costruzioni, che a partire dal Settembre del 2011 ha demolito il vecchio stabile, che era solo un pian terreno e un piano rialzato, e ha iniziato a costruire la palazzina. Dal Comune di Marsala è stata rilasciata la concessione edilizia nonostante la costruzione avesse il 35% di cubatura in più della precedente: lì dove c'era una costruzione ad un piano, stava per essere costruito un immobile di diversi piani. Eppure ben due perizie giurate dicevano che la volumetria era la stessa di prima. Chiamiamola svista… La cubatura dell'ex Carpe Diem non poteva essere aumentata neanche di un soffio per una vicenda relativa al 1978. La signora Vitina Monteleone, madre del proprietario e progettista del palazzo Giancarlo Rizza, aveva costruito un fabbricato di cinque piani adiacente l'area dove oggi sorge lo scheletro del palazzo. Per avere più cubatura, la signora aveva pattuito con il Comune che avrebbe costruito il fabbricato, utilizzando anche i volumi che sarebbero spettati all'altra area. In pratica, secondo la concessione 302/84, quell'area rimasta libera dove insisteva la vecchia casa aveva un vincolo di "non edificabilità". Inoltre la vecchia scuola non era destinata a uso residenziale. In pochissimo tempo l’impresa è riuscita a mettere in piedi la struttura.
Nel frattempo gli abitanti delle vicine vie Santa Lucia e Delle Sirene hanno impugnato la concessione edilizia del Comune portando tutto al Tar. I giudici contabili danno ragione al gruppo di abitanti che avevano cominciato l’azione contro la concessione edilizia del comune, ottenuta dalla ditta Busetta con la regola del “silenzio assenso”. I lavori vengono bloccati, e il palazzo sequestrato. In secondo grado, il Cga, conferma la decisione del Tar. La concessione edilizia del Comune è fuori legge. A questo punto sarebbe stato quasi impossibile che l’immobile ottenesse una sanatoria, vista l’inchiesta della Procura, la sentenza del Tar, la conferma del Cga. E soprattutto il fatto che al momento l’ultimo piano dell’immobile risulta sotto sequestro. Il Tar nella sentenza, confermata in secondo grado da Cga, scriveva infatti: “Il Comune avrebbe dovuto negare la censurata concessione edilizia nei termini richiesti. La ricostruzione dell’edificio, quindi, seppur assentibile avrebbe dovuto essere autorizzata nei limiti della cubatura già posseduta”.
Invece il comune di Marsala, lo scorso 28 giugno, ha rilasciato a favore di Busetta Gabriele, titolare di una delle più importanti ditte edili della città, la concessione edilizia per riprendere i lavori. E’ la seconda e questa volta senza la regola del tacito assenso. Si tratta in sostanza, di una concessione edilizia in sanatoria. Che sana i primi quattro piani dell’immobile. Ossia viene autorizzata la costruzione, o meglio il completamento del palazzo, per la parte non abusiva. Per l’ultima porzione del palazzo, quello sequestrato, il Comune dice semplicemente che si deve aspettare che si tolgano i sigilli. “Il completamento dei lavori della parte oggetto di sequestro potrà essere eseguita successivamente al dissequestro operato dall’Autorità Giudiziaria con preventiva comunicazione a questo Settore”, si legge nella concessione edilizia.
In sostanza, il Tar aveva annullato la concessione in toto dell’edificio che è diventato tutto abusivo e occorreva una concessione in sanatoria per la parte sanabile, ossia i primi 4 piani, con eccezione per l’ultima porzione. Emessa la concessione, dietro lauto pagamento dei costi di costruzione per 66 mila euro dalla Busetta, i lavori possono riprendere. Infatti già da qualche settimana al palazzo Busetta Rizza cominciano ad esserci i primi lavori. Il cantiere è già in movimento, sono ricominciati i lavori, tra lo stupore dei vicini che si erano opposti alla costruzione. Ciak, si gira.