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21/09/2013 07:20:00

"Maladepurazione". L'Unione Europea condanna anche Marsala

 Marsala e le sue fogne. Marsala e gli scarichi a mare. Marsala e la sua puzza di putrido. Marsala e le sue acque poco limpide. Marsala e l’acqua del rubinetto che non berresti mai. Se ne sono accorti anche in Europa. Se n’è accorta anche l’Unione Europea che l’ha condannata, assieme and altri 116 comuni italiani, per “maladepurazione”.
Ischia, Capri, Cefalù. Vari paesi del Nord in Liguria, Friuli Venezia Giulia. E anche Marsala. Ci mancherebbe. ''Se non si realizzeranno i depuratori che ci vengono richiesti non solo provochiamo un danno all'ambiente ma addirittura saremo costretti a spendere soldi per pagare le multe'' commenta Mauro D'Ascenzi, vicepresidente di Federutility. Le sanzioni, infatti, prevedono: un minimo di 11.904 euro e un massimo di 714.240 euro per ogni giorno di ritardo nell'adeguamento a decorrere dalla pronuncia della sentenza avvenuta già a luglio 2012; una somma forfettaria, calcolata sulla base del Pil e che per l'Italia è pari ad un minimo di 9.902.000 euro e la possibile sospensione di finanziamenti europei, fino all'attuazione della sentenza. Purtroppo, però, il livello degli investimenti dalle nostre parti rimane tra i più bassi d'Europa: se nei paesi Ocse si investono 80 euro all'anno per abitante, l'Italia si ferma a 26. Dei 65 miliardi di euro di investimenti programmati nel settore idrico, solo una piccola parte (circa il 10%) è coperta da finanziamenti pubblici. Il resto arriva tutto dalle tariffe idriche tra le più basse in Europa. In Italia, infatti, ricorda D'Ascenzi, “abbiamo una tariffa intorno a 1, 2 centesimi mentre in Danimarca siamo a 6 euro, in Germania 5 euro e in Francia 4 euro. Ci sono margini dunque per poter fare degli investimenti” che ammontano a 5 miliardi di euro l'anno per 5 anni e “oggi, invece, ne stiamo producendo solo 1,2”. In tutto ciò il 30% della popolazione italiana è priva di sistemi di depurazione adeguata, con rischi ovviamente per la salute. Ma fa niente. Guardiamo Marsala, ad esempio, dove le condotte idriche sono continuamente guaste. Dove gli impianti di depurazione hanno bisogno di continua manutenzione. Dove gli impianti fognari sono praticamente sempre sotto attacco degli allacciati abusivi. A proposito di acqua già un paio di anni fa era scoppiato l’allarme dell’acqua dei rubinetti inquinata a Marsala. Da uno studio realizzato all’interno del progetto europeo Eurogeosurvey geochemistry expert group sulla qualità delle acque di 112 città italiane, Marsala si era classificata al primo posto per la presenza di nitrati e arsenico, 228 milligrammi per litro. A Marsala il tasso di concentrazione dei nitrati (prodotti dalla trasformazione di prodotti chimici altamente inquinanti come i fertilizzanti usati in agricoltura) era addirittura 20 volte superiore alla media nazionale.