Un’operazione dei Nas dei carabinieri ha portato al sequestro di 280 tonnellate di prodotti alimentari nel Sud Italia. Un’indagine che ha riguardato 1300 ispezioni ad attività produttive, commerciali ed esercizi pubblici.
Le indagini hanno riguardato anche Marsala. I carabinieri hanno sequestrato in un’industria di produzione di gelati e di pasticceria surgelata, una tonnellata di pan di spagna, glasse e cioccolato scaduti da diversi mesi. All’ impresa che fornisce la grande distribuzione sono state elevate multe per migliaia di euro.
Oltre a quello di Marsala i Nas hanno effettuato un blitz anche a Palermo. I Nas, in via Pietro Donato, hanno scoperto diversi piccoli magazzini, nascosti tra le frattaglie, in cui sono stati trovati diversi quintali di “stigghiole” in pessimo stato di conservazione dentro alcuni frigocongelatori allacciati abusivamente alla rete dell’Enel.
L’indagine, appunto, ha riguardato tutto il Sud Italia. Sono state riscontrate 390 irregolarità, 634 violazioni alle leggi di settore (di cui 80 penali), con sanzioni che arrivano a un totale di 630 mila euro.
Gli alimenti erano in cattivo stato di conservazione, insudiciati, in strutture sprovviste dei requisiti igienico-sanitari e privi della documentazione utile per la loro rintracciabilità; sequestrate o chiuse 48 strutture, nonché segnalate alle autorità giudiziaria, sanitaria e amministrativa 400 persone.
Secondo la Coldiretti è addirittura del 71% la percentuale di italiani in allarme nel 2013 per le alternazioni, le contraffazioni e le falsificazioni dei prodotti alimentari anche per effetto di una crisi che ha determinato un forte taglio alla spesa alimentare delle famiglie che cresce solo per i cibi low cost con minore garanzie di sicurezza.
“L’operazione de carabinieri – sottolinea la Coldiretti – è particolarmente rilevante nel Mezzogiorno dove si registra la maggiore incidenza delle spese familiari per l’alimentazione sul totale (25%) rispetto alla media nazionale del 19%. I rischi a tavola aumentano anche per effetto della crisi che ha favorito il commercio di prodotti alimentari low cost che spesso nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. Nel solo primo trimestre del 2013 sono stati effettuati sequestri di prodotti alimentari per un valore di 112,6 milioni di euro secondo i dati dei carabinieri”.