Nel mucchio di 60 mila file musicali che aveva scaricato da E-mule, ce n’erano parecchi dal contenuto pedopornografico. Così un musicista di Trapani è stato condannato dalla Corte d’appello di Palermo alla pena di sei mesi di reclusione, pena sospesa con la condizionale. In secondo grado i giudici di Palermo hanno ridimensionato la sentenza di primo grado con cui il 36 enne musicista era stato condannato a 2 anni di carcere e 1.200 euro di multa. L’accusa era quella di essersi procurato o di aver comunque detenuto materiale pedopornografico memorizzato sul pc, scaricato assieme agli altri file musicali.
Gli avvocati del ragazzo sono stati in grado di far prevalere la loro tesi in secondo grado. Ossia che il musicista non sapeva neanche dell’esistenza di quei file proibiti nel pacchetto di musica scaricato, e che non li ha mai neanche aperti. La legge però non ammette ignoranza, e il detenere materiale di questo genere è proibito, anche se i giudici di Palermo hanno compreso che non c’è stato un elevata intensità del dolo nel comportamento dell’imputato. Inizialmente i legali del musicista avevano chiesto l’assoluzione per l’assistito. La denuncia è scattata nel 2007 dalla polizia postale nell’ambito di un’inchiesta contro la pedopornografia.