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30/09/2013 06:59:00

Violenza sessuale, chiesti 8 anni per un marocchino

E' attesa per oggi al Tribunale di Trapani la sentenza per un processo che ha al centro una storia di violenza che ha per vittima una badante romena, che ha subito per anni ripetuti abusi sessuali da parte di un marocchino, Harrar Fanine, venditore ambulante di 52 anni residente a Castellammare. Il pubblico ministero Sara Morri ha chiesto per lui al Tribunale la condanna di  ad otto anni e sei mesi per violenza sessuale ed una serie di altri reati.

La vicenda ha avuto origine nel 2006: la donna  si ferma presso la bancarella del venditore per degli acquisti. Tra i due nasce un rapporto cordiale, tanto che la donna invita qualche volta l'uomo a casa per cenare con lei e la madre. Alcuni anni dopo, al ritorno da un viaggio in Marocco, l'uomo inizia a corteggiarla. E quando lei rifiuta ogni approccio, lui inizia a minacciarla. Una sera, a Natale, le chiede di uscire con lui,  Lei si rifiuta. Harrar Fanine minaccia la donna con un coltello, la conduce a casa di un cugino e la violenta. Nei mesi successivi viene altre volte violentata dall'uomo. Impaurita fugge da Castellammare e si trasferisce a Cinisi.  

FRATELLI ROMENI. È iniziato in Tribunale a Marsala, il processo che per lesioni personali gravi vede imputati due fratelli romeni, Costantin Niculai e Pietru Vasile Babaci. I due, in giugno, furono protagonisti di una violenta lite tra connazionali. Usciti da un locale, i fratelli Babaci avevano notato altri romeni che, ubriachi, infastidivano una donna dello stesso Paese dell'Est. Il primo ad intervenire in aiuto della giovane fu il maggiore dei fratelli Babaci, Pietr. Questi, dopo essere stato picchiato, chiedeva aiuto al fratello Niculai, che avrebbe, a quanto pare, secondo quanto dichiarato dal romeno ferito, colpito ripetutamente in fronte l'avversario anche con un cacciavite. Arnese, poi, trovato a terra fuori dal locale. Ad intervenire furono i carabinieri. A difendere i Babaci è l'avvocato Vito Cimiotta, secondo il quale fu il maggiore dei due fratelli ad intervenire «al fine di salvaguardare la donna in difficoltà e dopo essere stato picchiato chiamò in soccorso il fratello minore Niculai». A sostenere l'accusa nel processo è il pubblico ministero Contorno. La vittima, Ioan Cernescu, ieri si è costituito parte civile. Ad assisterlo è l'avvocato Luigi Pipitone.

DROGA DAL PORTOGALLO.  Giuseppe Simone, 61 anni, di Calatafimi, è stato condannato, dal giudice per le udienze preliminari di Trapani Gianluigi Visco, a quattro anni e due mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Importava droga dal Portogallo tramite degli spedizionieri. Il procedimento scaturiva da un'indagine condotta dal personale della Sezione di Polizia giudiziaria e del Nucleo regionale del Corpo Forestale. Era specializzato in metilmetcatinone. Si tratta del primo sequestro di questo tipo di sostanza stupefacente in Sicilia. Il mefedrone (il cui nome completo è 4-metilmetcatinone) è una droga sintetica stimolante assimilabile in parte alla cocaina. I suoi effetti sono simili a quelli dell'ecstasy.