I giudici della Corte dei Conti hanno condannato Antonino Albanese rappresentante legale della Vallogas srl sino al 17 aprile del 2001 e la stessa società con sede a Mazara del Vallo a pagare al ministero dello Sviluppo economico un milione e 600 mila euro.
Secondo la sezione giurisdizionale della Corte, presieduta da Guido Petrigni, la società ha ricevuto un finanziamento della legge 488 del 92 da un milione e 800 mila euro che non avrebbe speso interamente per realizzazione un nuovo impianto in contrada San Nicola per la commercializzazione del Gpl.
A confermare la tesi dei giudici la Guardia di Finanza di Trapani aveva eseguito delle indagini con tanto di foto “dalle quali emerge la non operatività dell’impianto – si legge nella sentenza – e lo stato di abbandono dello stesso”.
Per i giudici contabili “l’illecita condotta sarebbe consistita, nell’avere rappresentato una situazione del tutto difforme dalla realtà, attraverso false dichiarazioni e la produzione di fatture, a rendiconto delle spese sostenute, frutto di artifizi contabili, nell’ambito di rapporti con società facenti parte del medesimo gruppo e con società di comodo aventi sede all’estero, o riguardanti spese dichiarate afferenti all’investimento, ma in realtà sostenute per lavori ad esso estranee, come le spese per opere murarie. Nello stesso procedimento era stato citato in giudizio anche Francesco Paolo Buglisi, difeso dall’avvocato Massimiliano Mangano, rappresentante legale succeduto ad Albanese dopo il 17 aprile del 2001″.
“I giudici – spiega l’avvocato Mangano – lo hanno assolto perché la condotta da cui è dipeso il danno si è verificata in data precedente alla sua nomina da amministratore”.