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17/10/2013 18:25:00

Processo Stato-mafia. Testimonieranno Napolitano e Grasso

Giorgio Napolitano testimonierà al processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha deciso la corte d’assise di Palermo presieduta da Alfredo Montalto. La decisione è stata presa accogliendo la richiesta della Procura palermitana. I pm Di Matteo, Del Bene, Tartaglia, Teresi hanno chiesto di sentire il Presidente della Repubblica soltanto su un episodio particolare: "Le preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D'Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012".
In quella lettera - resa nota dal Quirinale nel volume "La Giustizia. Interventi del Capo dello Stato e Presidente del Csm. 2006 -2012" - D'Ambrosio esprimeva il "timore" di "essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi, e ciò nel periodo fra il 1989 e il 1993". A Napolitano si vogliono quindi chiedere notizie in più su quella lettera. E nient’altro. Anche perché c’è la Corte Costituzionale ad averlo deciso all’esito del conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale nei confronti della Procura di Palermo. Dal Quirinale è arrivata subito una nota in qui si legge che "si è in attesa di conoscere il testo integrale dell'ordinanza di ammissione della testimonianza adottata dalla Corte di Assise di Palermo per valutarla nel massimo rispetto istituzionale".
I giudici della Corte d’Assise di Palermo hanno anche accolto un’altra richiesta della Procura. Ossia quella di trascrivere le conversazioni telefoniche tra Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale deceduto, e l’ex ministro degli Interni Nicola Mancino che nel processo risulta essere accusato per falsa testimonianza. A deporre sarà anche Pietro Grasso ex presidente della Dna e oggi presidente del Senato. La testimonianza di Grasso verterà, secondo le motivazioni presentate dai pm, sulle “richieste provenienti dall'odierno imputato Nicola Mancino aventi ad oggetto l'andamento delle indagini sulla trattativa, l'eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate".