Treni affollati, 6 mila soppressioni da gennaio 2012 a oggi, pochi posti a sedere, mancanza di materiale rotabile, stazioni abbandonate, incertezza negli orari, scarsa sicurezza per mancanza di sottopassi. È il quadro nero del trasporto ferroviario in Sicilia dipinto dalla Fit Cisl, grazie al tour "Alla ricerca del treno perduto", partito lo scorso 29 aprile per fare tappa con un camper, per 6 mesi, nelle principali stazioni dell'Isola. È un quadro desolante: disagi e disservizi lungo tutte le province, a testimonianza delle «gravi conseguenze dei tagli al trasporto ferroviario regionale - dice il segretario della Fit Cisl Sicilia, Mimmo Perrone - Un buco nero lungo 1.378 km di cui solo 178 a doppio binario».
«Il nostro dossier - prosegue il segretario della Fit, Amedeo Benigno - è di denuncia e di proposta. L'aspetto contraddittorio è che a febbraio è stato firmato a Roma il Cis (contratto istituzionale di sviluppo, ndr) con investimenti di miliardi per l'alta velocità "light" Messina-Catania-Palermo, e ancora manca il contratto di servizio fra Regione e Trenitalia».
Fra le principali proposte che il sindacato ha lanciato ieri a Palermo all'assessore Regionale ai Trasporti, Nino Bartolotta, al presidente di Rfi, Dario Lo Bosco e a Francesco Cioffi, responsabile della Divisione passeggeri regionale di Trenitalia: l'uso dei 50 milioni di euro stanziati dalla Regione per l'acquisto di materiale rotabile; un'unica regia nella programmazione e utilizzo dei fondi disponibili; la riduzione dei tempi di percorrenza delle linee; l'acquisto di 10 minuetti elettrici, 5 diesel, 8 vetture Vivalto e 4 vetture media distanza, che sarebbero sufficienti a garantire una migliore offerta commerciale che soddisfi le esigenze degli utenti.
«Regione, Rfi e Trenitalia - è l'appello di Maurizio Bernava - devono collaborare partendo già dalla programmazione 2014-20». Per Giovanni Luciano, segretario nazionale Fit Cisl, «la situazione dei disservizi in Sicilia è grave, ma simile ad altre regioni. La politica dei trasporti in Italia purtroppo la fa un'azienda e non le istituzioni. La Regione Sicilia e Trenitalia devono dare una risposta concreta alle esigenze dei cittadini, senza giocare al rimpiattino. La firma del contratto di servizio deve essere la priorità».