La Procura di Palermo ha depositato agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia i verbali di interrogatorio dei pentiti Giovan Battista Ferrante e Francesco Paolo Onorato. Si tratta di oltre 700 pagine con le dichiarazioni rese dai due collaboratori di giustizia al processo per l'omicidio dell'eurodeputato Salvo Lima, ucciso dalla mafia il 12 marzo del 1992.
I due pentiti, condannati come esecutori materiali dell'agguato, raccontano le fasi esecutive dell'omicidio, ritenuto dai pm l'atto con il quale Cosa nostra per la prima volta avrebbe messo in atto la minaccia verso le istituzioni che avrebbe poi costretto lo Stato a trattare. Secondo gli inquirenti, l'uccisione di Lima - "colpevole" agli occhi dei boss perché non si sarebbe impegnato abbastanza per la revisione in Cassazione della sentenza del maxiprocesso - segnò l'avvio della strategia stragista avviata dalla mafia all'inizio degli anni ‘90 e culminata nelle stragi di Capaci, via D'Amelio, Roma, Milano e Firenze. Nei verbali si trovano anche le indicazioni su chi diede agli assassini l'input di entrare in azione. Onorato e Ferrante verranno sentiti il 7 novembre, in videocollegamento nell'aula bunker dell'Ucciardone. Il 21 e 22 novembre, con possibile prosecuzione il 28 e 29 novembre, sarà interrogato il collaboratore di giustizia Antonino Giuffré, sempre in videocollegamento, così come il 5 dicembre toccherà al pentito Leonardo Messina. Ultimo in lista, Giovanni Brusca che sarà ascoltato l'11, 12 e 13 dicembre prossimo nell'aula bunker di Milano.
Al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia sono imputati i boss come Totò Riina, Leoluca Bagarella e Nino Cinà, gli ex ufficiali dei carabinieri Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, il pentito Giovanni Brusca, Massimo Ciancimino, l'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri e l'ex ministro Dc Nicola Mancino.