"La situazione diventa sempre peggiore, è arrivato il momento di negoziare a partire da un contratto comune per tutti", ha affermato il Presidente del Rpg, Ryanair Pilot Group, Evert van Zwol. Dietro di lui, oltre 1.600 piloti Ryanair su 3.200 hanno aderito all'associazione, nel più completo anonimato per non rischiare di perdere il lavoro. Le rivendicazioni sono di natura lavorativa, mentre per ora non si parla di sicurezza. "Non è una nostra competenza - riconosce Samuel Giezendanner, membro del board del Rpg - chiediamo però alle autorità competenti di indagare: le condizioni di lavoro difficili possono avere degli effetti" sulla sicurezza. Le rivendicazioni, contenute in una lettera inviata oggi ai vertici della società, sono cinque: "Contratto comune per tutti i piloti", mentre attualmente oltre il 72% dei piloti ha un contratto da esterno, "risoluzione dei problemi fiscali" legati alla suddivisione dei piloti su 75 basi operative in Europa, "sistema trasparente per le ferie", soprattutto estive, un "metodo di trasferimento chiaro" del personale tra le basi e, infine, "il reintegro di tutti i piloti sanzionati" durante la creazione di questo 'sindacato'.
LINEA DURA DI O'LEARY - Per ora O'Leary ha rigettato qualsiasi proposta di dialogo. "Dice che negozia solo con un pilota alla volta", spiega ancora Giezendanner, "non risponde alle nostre richieste, anzi, l'unica reazione è di carattere legale: vuole accusarci di diffamazione". Nessuno dei piloti presenti al lancio del Rpg e attivo nei suoi organi di rappresentanza è attualmente alla Ryanair, "hanno paura di essere licenziati", assicura Nico Voorbach, Presidente dell'Associazione europea dei piloti.
LAVORARE PER RYANAIR - Sabato 26 ottobre il Guardian ha dedicato un’inchiesta alle condizioni di lavoro e ai metodi di formazione degli assistenti di volo impiegati da Ryanair, la compagnia aerea low cost che ha spesso usato pratiche controverse per mantenere i suoi costi bassi. Secondo il Guardian i corsi di formazione per diventare assistenti di volo possono costare fino a 2 mila sterline (2.300 euro) e non offrono una garanzia di assunzione. Anche chi viene assunto non è del tutto soddisfatto, a causa dei contratti di lavoro che hanno condizioni molte dure.
Il Guardian non ha parlato direttamente con i dipendenti o con coloro che frequentano i corsi di formazione. A quanto scrive il giornale britannico, sono tutti vincolati da un contratto di riservatezza che li lega alle scuole di formazione e alla compagnia aerea. Il giornale britannico si è consultato con una non specificata “terza parte” che a sua volta ha raccolto le lamentele dei dipendenti e di chi ha frequentato i corsi di formazione.
A occuparsi di quest’ultimo aspetto sono sostanzialmente due scuole: l’irlandese Crewlink e l’inglese St James Management Services. I corsi possono costare da circa 1.650 sterline (1.900 euro) fino a 1.800 (2.100 euro) per chi sceglie di pagare a rate. Crewlink deduce dallo stipendio 150 sterline (175 euro) al mese per coprire i costi di chi ha scelto di pagare a rate, dato che gli assistenti di volo rimangono dipendenti di Crewlink anche dopo aver terminato i corsi. Secondo le fonti consultate dal Guardian, Crewlink richiede queste stesse cifre anche a chi non è riuscito a superare il corso. Un portavoce della società ha dichiarato che più del 95 per cento di chi frequenta i suoi corsi viene assunto.
Secondo quanto scritto in alcune e-mail che i giornalisti del Guardian hanno potuto esaminare, la St James avverte chi frequenta i suoi corsi che un’agenzia di riscossione crediti sarà incaricata di recuperare con elevate penali tutte le rate arretrate anche di coloro che non hanno superato il corso.
Secondo il Guardian, oltre ai costi di formazione, i dipendenti di Ryanair non sono soddisfatti nemmeno delle condizioni del loro contratto di lavoro. Quelli impiegati da Crewlink, ad esempio, vengono pagati 13,39 sterline all’ora. Possono essere trasferiti da una città ad un’altra senza compensazione e devono affrontare un periodo di prova in certi casi lungo fino a 12 mesi. Per diversi giorni al mese devono garantire la loro disponibilità a presentarsi al lavoro con un’ora di anticipo.
Inoltre devono pagare la loro uniforme 30 sterline al mese per i primi 12 mesi di lavoro. I preavvisi prima del licenziamento sono quelli previsti dalla legge e quindi chi ha lavorato fino a 4 settimane può essere licenziato senza alcun preavviso. Un portavoce di Crewlink ha dichiarato: «Se ai nostri dipendenti non piacciono le nostre condizioni sono liberi di andarsene quando preferiscono».
Negli ultimi mesi la situazione economica di Ryanair è peggiorata e gli utili sono stati molto al di sotto del previsto, costringendo la compagnia a diminuire il numero dei voli e, in certi paesi, ad abbassare ulteriormente i prezzi. Anche l’immagine della compagnia è stata danneggiata, a causa di accuse di evasione o di elusione fiscale e di un generale atteggiamento “machista” da parte della compagnia che l’amministratore delegato Tim O’Leary ha promesso di cambiare.
In particolare, durante una discussione aperta su Twitter, O’Leary ha promesso che la compagnia si prenderà più cura dei suoi passeggeri, dato che in molti avevano approfittato dell’occasione per lamentarsi degli abusi subiti dai dipendenti di Ryanair. O’Leary ha promesso che cercherà di migliorare l’atteggiamento della compagnia nei confronti dei passeggeri, ma fino ad ora ha detto poco su eventuali cambiamenti della cultura aziendale nei confronti di coloro che indossano l’uniforme della compagnia.