Sempre più stretto il margine di manovra per trovare i fondi necessari per l'aeroporto di Trapani - Birgi per rinnovare il contratto con il vettore low cost Ryanair, in scadenza nella primavera del 2014. Servono parecchi soldi, e non c'è più la Provincia di Trapani, che garantiva il gravoso impegno economico. Mentre i Comuni si stanno attrezzando, anche da Roma si muove qualcosa. E presto potrebbero arrivare a Birgi i famosi dieci milioni di euro che erano stati promessi dall'allora governo Berlusconi quando cominciò la missione di guerra in Libia con la contestuale dannosa chiusura dello scalo di Trapani ai voli civili. Quei dieci milioni non sono mai arrivati. I frequenti provvedimenti di taglio alla spesa, varati dal governo Monti prima e Letta dopo, hanno congelato la somma, che però in questo momento farebbe molto comodo. Ecco perchè il senatore Antonio D'Alì (Pdl) ha proposto, con un emendamento alla legge di stabilità, che venga utilizzato magari il 50%, cinque milioni di euro. D'Alì dice di aver concordato l'emendaemnto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il contributo arriverà con il sistema della compensazione che chiama in causa l'Enac.
Per il resto, i Comuni continuano a litigare tra loro. L'ultimo ad intervenire è stato il Sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo. "Il Comune di San Vito Lo Capo - dice - è pronto a dare il suo contributo per il sostegno di una importante infrastruttura come l'aeroporto di Trapani ma secondo criteri equi e certi. Non è pensabile che il finanziamento sia legato esclusivamente al criterio dei dati, tra l'altro non certi in base ai territori di provenienza, delle presenze turistiche ed alla tassa di soggiorno. Bisogna tenere conto del fatto che l'aerostazione viene utilizzata ed è un servizio importante e una risorsa anche per la popolazione residente dell'intera provincia, pari a circa 430mila abitanti oltre che per tutte le attività economiche del territorio provinciale". Qual è il problema di Rizzo? Che San Vito Lo Capo, che è la principale località turistica in provincia, pur essendo un piccolo Comune, si troverebbe, calcolando la sua quota sulle presenze turistiche a dover sborsare un sacco di soldi. Rizzo fa l'esepio pratico: "l Comune di Trapani, su una richiesta di compartecipazione di oltre 450mila euro e con una popolazione di circa 70mila abitanti contribuirebbe, a detta del generoso sindaco Damiano, per un importo di appena 150 mila euro, mentre il Comune di San Vito Lo Capo dovrebbe darne più del doppio, oltre 400mila euro. E' una cosa che non sta né in cielo né in terra. Si tratta di una cifra che supera l'incasso della tassa di soggiorno, che il nostro Comune utilizza per finanziare servizi fondamentali che hanno garantito sviluppo e lavoro per San Vito Lo Capo e non solo. Abbiamo chiesto che si svolga in Prefettura un tavolo di discussione serio per affrontare la questione nei giusti termini. Secondo questo criterio Salaparuta e Vita non dovrebbero dare alcun contributo».