Il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele, ha partecipato alla presentazione del libro “Lingua Madre Duemilatredici” nel quale è pubblicato il racconto di Keréne Fuamba. Parlando con Daniela Finocchi, ideatrice del Concorso Letterario, ha avuto modo di testimoniare la vicinanza che la comunità di Pantelleria ha saputo offrire, con affetto e continuità, a Camille e ai suoi cinque figli. Un aiuto quotidiano e silenzioso che ha permesso una buona integrazione nella realtà pantesca e ha ridato serenità dopo la terribile esperienza del naufragio che ha visto infrangersi sugli scogli dell'Arenella un barcone con a bordo 190 profughi. Visibilmente commossa durante la manifestazione anche l'insegnante, Marica Sanna, che ha scritto a quattro mani il racconto con Keréne che termina con queste frasi: “Quest'estate è venuta a casa mia in vacanza: pur avendo terrore del mare, ha desiderato fortemente che le insegnassi a nuotare... Mi ha detto: -Prof, sogno ogni notte la mamma che mi chiede aiuto e non riesco a tirala fuori dall'acqua, scompare sempre tra le onde... Ma se imparo a nuotare, un giorno riuscirò finalmente a salvarla”. Vicino a Kerén, oltre alla delegazione pantesca, c'era la sorella maggiore Aiscia, che oggi vive a Padova e che non ha rinunciato all'occasione di riabbracciare la sorella.