12,30 - Giovanni A., è il nome dell’uomo ritrovato ieri mattina. 61 anni, nato a Mazara del Vallo dove viveva con la moglie e i due figli, era commerciante di pesce all’ingrosso.Le indagini si stanno dirigendo verso la pista del suicidio
08,00 - Ieri mattina è stato ritrovato il corpo di un uomo davanti la banchina del porto canale di Mazara del Vallo, all’altezza dell’approdo della chiatta sul lato Trasmazaro. Una squadra della Capitaneria di Porto di Mazara è intervenuta per recuperare il cadavere. Sul posto è intervenuta anche una squadra speciale del Commissariato di Polizia di Mazara. Il corpo si trovava semi galleggiante fra la banchina ed una barchetta da pesca ormeggiata nella banchina di via Selinunte.
La segnalazione del corpo è stata fatta da un passante, e già alle ore 10 gli uomini della Guardia Costiera a bordo di un gommone hanno provveduto al recupero del corpo da un fondale di appena 80 cm. Nessuna informazione circa l’identità dell’uomo.
Le prime indiscrezioni ci dicono che si tratterebbe di un uomo adulto di circa quaranta/cinquant’anni. Il corpo era legato ai piedi con una corda e tenuto sul fondo da una zavorra, costituita, a quanto sembra, da alcuni fusti.
L'ispezione cadaverica non ha permesso il riconoscimento della vittima.
Inizialmente si pensava che si trattasse di un immigrato maghrebino, poi piano piano, con la rimozione della coltre di fango che avvolgeva il cadavere, si è fatta strada la possibilità che il corpo, probabilmente in acqua da 24 a 48 ore, appartenga ad un cittadino italiano di età compresa fra i 45 ed i 55 anni e con una barbetta di color grigio-bianco.
Nel frattempo continuano le indagini sul luogo del ritrovamento, nel tratto di via Selinunte compreso fra l'approdo della chiatta, all'incrocio con la via Grassa ed il numero civico 17. Proprio in quel tratto vi è un pub ma nessuno fino alla sua chiusura, la scorsa notte, si è accorto, forse a causa del buio, del corpo semi galleggiante a pochi metri dalla banchina.