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19/11/2013 01:18:00

Si può sfiduciare la figlia di un magistrato ucciso dalla mafia?

di Leonardo Agate.   Si può sfiduciare una politica, figlia di un magistrato ucciso dalla mafia, e circondata dall'affetto che il nome le procura? La signora Borsellino é assessore alla Sanità del governo Crocetta. E' stata al centro dell'ingarbugliata vicenda della convenzione con la clinica Humanitas per l'aumento di 50 posti letto riservati ad ammalati gravi. Da quando l'Udc, alleato di governo, ha posto il caso, minacciando di abbandonare la maggioranza se non si fosse revocata la delibera di autorizzazione, non c'é stato un giorno in cui le dichiarazioni ufficiali e ufficiose del presidente Crocetta e dell'assessore Borsellino non si rincorressero, a volte contraddicendosi, in ultimo scontrandosi con l'evidenza dei fatti. 
Crocetta in un primo tempo ha minimizzato, sostenendo che si trattava di una pratica ereditata dalla precedente amministrazione. In un secondo tempo ha affermato che l'autorizzazione, concessa dalla sua giunta, era condizionata. Ma i lavori intanto erano iniziati nel cantiere di Misterbianco. Non potendo più negare l'evidenza, anche perché i giornali online hanno pubblicato il contratto sottoscritto tra la Regione e l'Humanitas, la giunta regionale ha revocato la delibera motivando che la nuova legge nazionale non consente di autorizzare l'aumento di posti letto per ammalati gravi negli ospedali privati. Ma la legge che pone questo divieto esisteva al momento dell'adozione della prima delibera.
L'assessore alla Sanità non ha messo becco quando il presidente manipolava i dati, mostrando di non conoscerli o di essere succube. In ambedue i casi non ha fatto una bella figura. Nel primo caso ha mostrato di non conoscere quello che di importante avviene nel suo assessorato; nel secondo caso mostra di essere un assessore di paglia, messa là per coprire interessi, non del tutto coincidenti con l'interesse generale della sanità in Sicilia. Infatti, la Regione ha tagliato molti posti letto negli ospedali per esigenze di riduzione di razionalizzazione della spesa. Non si capisce come, invece, il presidente e l'assessore hanno potuto difendere fino all'ultimo la concessione irregolare di nuovi posti letto all'Humanitas.
La spiegazione potrebbe essere che c'è un politico, che é interessato alla clinica per motivi di stretta parentela. Se questo fosse il vero motivo , o ce ne fossero altri meno amicali, ma inconfessabili, non si sa. La situazione non é finita con la revoca della delibera di giunta. Se i lavori dell'aumento dei posti letto sono cominciati, dopo la firma della convenzione, costituiscono una spesa che la clinica non vorrà accollarsi. Un seguito di procedure giudiziarie é prevedibile. Ci si potrebbe inserire pure la procura della Repubblica.
Che dire della difesa strenua del presidente riguardo al suo assessore alla Sanità? "Lucia non si tocca!". Forse la difesa dell'assessore dipende dal fatto che ha solo eseguito, a occhi chiusi, le disposizioni del presidente. Non basta essere figlia di tanto padre per valere quanto lui.