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25/11/2013 06:19:00

Nicola Ingianni: "Giulia Adamo erede di Lombardo? Non ha coerenza politica..."

 Nicola Ingianni, lei dal 1993 al 2000 è stato il vicesindaco, a Marsala, di Salvatore Lombardo, in una delle stagioni più importanti della vita amministrativa della città. Anche a lei facciamo, inizialmente, la stessa domanda fatta a Lombardo: a venti anni esatti dalla vostra elezioni, come possiamo spiegare quella stagione ad un ragazzo che oggi ha 20 anni?
Sono stati momenti particolarmente belli nella storia della città. La notte tra il 21 e il 22 Novembre del 1993 noi festeggiammo la riappropriazione, da parte dei cittadini, di alcuni dei loro diritti, della lora dignità, che era stata calpestata ed usurpata da un modo di fare politica che trattava i cittadini come sudditi.

Quelle condizioni per quella svolta, a Marsala, si sono mantenute nel tempo?
Sono cambiate moltissime cose, ed anche le persone, i loro atteggiamenti. Ai giovani marsalesi dobbiamo raccontare la nostra esperienza dicendo che è stata una bella storia. Si proveniva da un periodo buio della gestione della cosa pubblica, e il Sindaco Lombardo ha avuto il carisma che la popolazione richiedeva. All’interno della Giunta, poi, c’era un grande amalgama. C’erano tutte le condizioni per avere successo. Ai giovani va data speranza e fiducia nel futuro.

Una svolta per Marsala è ancora possibile?
Bisogna alimentare la speranza. Io spero che ci sia a Marsala una nuova generazione in grado di costruire un’altra primavera per la città.

Come si ricorda il vostro primo giorno da amministratori di Marsala? Lei tra l’altro era proprio il braccio operativo della Giunta Lombardo. Come avete trovato il Comune? E come l’avete lasciato?
Trovammo il Comune come una sorta di autobus pieno di persone, ma senza il motore per partire. Era per lo più in salita. Tutti dovevamo scendere e spingere. Quando abbiamo lasciato il Comune ai nostri successori, il motore era messo a nuovo, e partiva già con un mezzo giro di chiave
Io mi sono fatto la fama di persona burbera, cattiva. So di non essere stato ben visto. Ma il mio dovere era dire no a ciò che rappresntava una spreco o un favore. Devo dire però che ancora oggi, nonostante io non faccia più politica nè la voglia fare, quando incontro gli impiegati comunali mi esprimono la loro stima…
...Un po’ tardiva, magari.
Ma per me rimangono, queste attestazioni di stima, fatte senza doppio scopo, un grande segnale di quanto bene abbiamo lavorato.
Voi tutti, protagonisti di quella stagione, avete lasciato la politica. Tranne Giulia Adamo. L’attuale Sindaco di Marsala ha cominciato come assessore alla pubblica istruzione della prima Giunta Adamo. Poi, nel ‘97, abbandonò il vostro gruppo per candidarsi a presidente della Provincia di Trapani con Forza Italia. Oggi, Giulia Adamo è Sindaco di Marsala, con una giunta, sulla carta, di centrosinistra, che si richiama alla vostra esperienza. Lei vede degli elementi di continuità con voi?

La continuita? L’unico elemento che vedo in comune con noi forse è lo sforzo di svolgere a pieno il proprio ruolo di amministratore. Ma sforzarsi non vuole dire per forza riuscirci, i risultati magari saranno diversi….non so se mi spiego…

Si spiega bene.
Il problema più grosso sta nella coerenza. Già nel 1997 Giulia Adamo, nel momento in cui si ipotizzava la ricandidatura di Salvatore Lombardo per il secondo mandato come Sindaco, aveva dichiarato la sua disponibilità a candidarsi al posto suo. Poi, alcuni accadimenti spinsero Giulia Adamo a candidarsi l’anno dopo, nel 1998, con Forza Italia alla presidenza della Provincia.

Lei ci tiene alla coerenza, Ingianni.
Cambiare opinione, metodo di lavoro, così repentinamente, senza una motivazione forte, reale, dimostra poca coerenza politica. Ma d’altronde questo fatto lo abbiamo visto negli anni successivi. Giulia Adamo ha cambiato frequentemente idee e schieramenti. Le persone intelligenti hanno diritto di cambiare opinione, certo, ma una cosa è cambiare opinione su un fatto concreto, singolo, una cosa è cambiare idea politica. Io penso che certe cose sono radicate all’interno di noi, fanno parte dell’educazione, della cultura di ognuno di noi. E non vanno modificate….