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28/11/2013 06:55:00

Salviamo la Giudecca. Oggi Legambiente a Trapani per "Salvalarte Sicilia 2013"

 Nell’ambito di Salvalarte Sicilia, si svolgerà oggi a Trapani, un'iniziativa per il recupero e la valorizzazione dell'antico quartiere ebraico della Giudecca e del Palazzo
Ciambra (o della Giudecca), splendido edificio in stile plateresco del sec XVI, oggi di proprietà privata destinato a civile abitazione e in precario stato di conservazione sebbene sia un monumento sottoposto a tre vincoli di tutela. (Casa e Torre "Giudecca", Via Giudecca, Data notifica vincoli 1913 - 1918 - 1929, Legge n. 364 del 1909).

Questo il programma: dalle 10.00 Docenti e studenti del Liceo artistico statale "Buonarroti", coadiuvati da un gruppo di giovani architetti, eseguiranno i rilievi e la restituzione grafica di tutti i paramenti murari prospicienti la via Giudecca.
Dalle 18.00: Chanukkah, la Festa delle Luci, conversazioni e riflessioni sulla festività ebraica di Chanukkah, con:
- accensione simbolica della Chanukkiyah e delle candele
- degustazione, a cura dello chef Peppe Giuffrè, della
Challah, tipico pane delle festività ebraiche.
- degustazione delle Sufganiot, le ciambelle della festa
ebraica di Chanukkà.
- musiche e danze tipiche ebraiche

L'iniziativa a cura di: Italia Nostra, Legambiente Sicilia, Ass. Giovani Architetti Trapani, gruppo Facebook "Cosa ne facciamo a Trapani...", Liceo artistico statale "Buonarroti", Peppe Giuffrè food culture.

Il Palazzo Ciambra o della Giudecca è stato Edificato nel sec. XVI dalla famiglia Ciambra – lo stemma è visibile sul portale – la sua architettura testimonia i legami che esistevano tra la penisola iberica e la città: le bugne a diamante sulle pareti della torre e i particolari della decorazione delle finestre e dei portali richiamano, infatti, lo stile plateresco. Il palazzo è detto “della Giudecca” perché fu costruito nell’antico ghetto dopo che gli ebrei vennero espulsi dalla città, a seguito dell’editto di Ferdinando il Cattolico (1492). Lo splendido palazzo sottoposto a vincolo diretto, oggi versa in un precario stato di conservazione.