Saranno state le ultime e spettacolari eruzioni dell'Etna a far venire in mente l’idea “vulcanica”. Anche i vulcani verranno tassati, e la proposta arriva dal senatore trapanese Antonio D’Alì, del Nuovo Centro Destra di Alfano. Nell’emendamento del senatore d’Alì approvato al Senato mercoledì scorso, è proprio prevista una tassa sui vulcani.
L’emendamento recita: “I Comuni possono altresì prevedere un'imposta fino a un massimo di euro 5,00 in relazione all'accesso a zone per motivi ambientali disciplinate nella loro funzione, in prossimità di fenomeni attivi di origini vulcanica, ed in tal caso l'imposta può essere riscossa dalle locali guide vulcanologiche regolarmente autorizzate...”. Il balzello sui vulcani è stato inserito nel provvedimento 1149, un disegno di legge che si intitola “Misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti loacali ed interventi localizzati nel territorio”. Un ddl che si occupa di tutto. Dalle ferrovie, ai rifiuti, all’imposta di sbarco per le isole minori. E nel mezzo c’è la tassa sui vulcani. Stromboli, Vesuvio e Etna, per salire fin su i comuni possono applicare questa tassa. Ovviamente è partita la polemica tre i due schieramenti di centro destra. Con gli esponenti di Forza Italia che accusano i colleghi di non essere più quelle “sentinelle antitasse” come aveva detto Angelino Alfano.
Idee curiose per far racimolare soldi allo Stato. D’Alì un mesetto fa, da relatore della legge di stabilità, da relatore alla legge di stabilità aveva proposto, a nome del disciolto Pdl, la vendita delle spiagge per racimolare 5 miliardi di euro. Furono giorni di fuoco e proteste. L’emendamento poi venne ritirato.