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10/01/2014 06:30:00

Magistrati nel mirino. Oggi a Trapani una manifestazione di solidarietà

 Una manifestazione di solidarietà ai magistrati e ai giudici del tribunale e della procura di Trapani oggetto nell'ultimo periodo di una serie di intimidazioni. Dal procuratore Marcello Viola al sostituto Andrea Tarondo. Ma anche un momento in cui, con le testimonianze da parte di associazioni e soggetti della società civile, si vuole chiedere alla commissione nazionale antimafia di accendere un riflettore sul territorio trapanese dove l'inquinamento mafioso ogni giorno di più mostra i suoi effetti nei settori vitali, dalla politica all'economia. Una "Agorà" per mettere in evidenza che la maggioranza della società civile della provincia di Trapani è contro le mafie, la corruzione, una società civile che chiede il migliore uso dei beni confiscati che davvero nello spirito della legge Rognoni La Torre ritornino "come risarcimento" ai cittadini defraudati. Molte associazioni della provincia di Trapani hanno deciso di costituire una "rete" di impegno e da alcuni giorni si stanno incontrando per definire un "manifesto" che è previsto venga presentato in occasione di una manifestazione che si terrà oggi  a Trapani. Tante le sigle che hanno aderito, ma anche professionisti e imprenditori che di recente hanno detto di "no" alla mafia e alle sue richieste, come gli imprenditori Nicola Clemenza ed Elena Ferraro. 

"Trapani dice di No” è il titolo dell’appello che numerosissime associazioni e movimenti del territorio trapanese pronunceranno attraverso diverse e distinte testimonianze oggi  con inizio alle 16,30 nell’atrio di Palazzo Cavarretta, sede del Consiglio comunale della città, o nella limitrofa piazzetta Notai (se le condizioni metereologi che lo consentiranno).

Associazioni, movimenti, ma anche singoli cittadini, hanno sottoscritto un documento manifesto che intanto vuole essere testimonianza di solidarietà ai magistrati e giudici del Tribunale di Trapani oggetto di intimidazione nel recente periodo: “…chiediamo che le forze migliori delle istituzioni trapanesi siano tutelate affinché queste possano svolgere il proprio lavoro e possano proteggere i cittadini che ogni giorno combattono personali lotte quotidiane di contrasto alla mafia ed alla mentalità mafiosa. Chiediamo che il procuratore Marcello Viola, il pm Andrea Tarondo, il presidente del Tribunale delle misure di prevenzione Piero Grillo, e tutti i magistrati e giudici che trattano procedimenti di criminalità organizzata, appartenenti alla procura e al tribunale di Trapani, che da mesi sono oggetto di atti intimidatori, siano tutelati e non siano lasciati soli”.

Un appello viene rivolto alla Commissione Nazionale Antimafia: “ Chiediamo che la Commissione Nazionale Antimafia accenda i suoi riflettori su Trapani dove li fenomeno mafioso ha lasciato e ancora oggi continua a lasciare segni indelebili rimasti indecifrati come: le stragi di Pizzolungo; dei carabinieri della stazione di Alcamo Marina; i delitti del pm Ciaccio Montalto, del giornalista Mauro Rostagno, del giudice Alberto Giacomelli e dell'agente Giuseppe Montalto; il tentato omicidio del questore Rino Germanà. Non meno rilevante e da chiarire in ogni aspetto è la certificata presenza a Trapani dei centri di Gladio. E ancora: a Trapani la loggia segreta e coperta Iside 2 ha oggi suoi eredi e ci ha lasciato perfettamente in carriera molti colletti bianchi, professionisti e appartenenti a certa politica”.

Sarà presente anche il senatore del Movimento Cinque Stelle, Vincenzo Maurizio Santangelo, appena nominato capogruppo: "Come, purtroppo, abbiamo dovuto imparare a nostre spese, noi che viviamo in luoghi dove regna la delinquenza organizzata, i nostri unici alleati sono le forze dell’ordine e i magistrati. Per combattere il fenomeno mafioso è necessario ed urgente incoraggiare tutti coloro che sono impegnati nel ridare ossigeno alla nostra terra ed a tutte le terre in cui le mafie spadroneggiano uccidendo, intimidendo, minacciando e depauperando ogni risorsa vitale. La mafia è, oggi, un fenomeno che tocca i nervi vitali dell’economia e fa affari accrescendo la sua forza attraverso connivenze, anche politiche, ad ogni livello".

FAVA.  Il vice presidente della Commissione antimafia on. Claudio Fava  oggi  sarà a Trapani.
“La lotta alla mafia si costruisce anche testimoniando solidarietà concreta a chi è in prima fila - dichiara l’on. Claudio Fava -  ragionando sugli strumenti a nostra disposizione, interrogandosi sul circuito di complicità eccellenti che ha garantito fino ad oggi la latitanza di un boss come Matteo Messina Denaro sul suo territorio”.

LUMIA. “Sostenere e condividere l'impegno di chi si trova in prima linea nella lotta alle mafie è la migliore risposta alle intimidazioni di Cosa nostra, perchè si fa capire ai boss che i magistrati non sono soli. Ecco perchè ha fatto bene la società civile a lanciare un appello, già raccolto dalla Commissione parlamentare antimafia, in sostegno dei magistrati di Trapani in questi mesi sottoposti ad uno stillicidio di minacce ed intimidazioni da parte della mafia”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.
“Le inchieste delle procure di Trapani e Palermo – aggiunge Lumia – stanno infliggendo duri colpi all'organizzazione e indebolendo il sistema di potere di Matteo Messina Denaro. Un lavoro che provoca le reazioni di Cosa nostra. È indispensabile, quindi, che i magistrati e gli uomini delle forze dell'ordine ricevano il sostegno delle istituzioni, della società e dei cittadini. La politica, dal canto suo, deve dare risposte concrete. Tornerò a chiederò, pertanto, in Commissione ed in Parlamento una sessione dedicata, una 'costituente antimafia', per adottare quei provvedimenti in grado di farci fare un vero salto di qualità e passare così dall''antimafia del giorno dopo' all''antimafia del giorno prima'”.

BINDI.  "Trapani e i suoi magistrati non sono soli nella lotta alla mafia, di questo possono essere certi le associazioni e cittadini che domani manifesteranno per esprimere solidarietà ai giudici minacciati". Lo dichiara Rosy Bindi, Presidente della Commissione Antimafia. "La Commissione parlamentare, che al suo insediamento decise come primo atto di andare a Palermo per testimoniare la vicinanza del Parlamento a chi combatte in prima linea i poteri criminali - aggiunge Bindi - ascolterà a Roma il prossimo 20 gennaio il procuratore Marcello Viola con i suoi sostituti e il procuratore generale Roberto Scarpinato, e sarà nuovamente in Sicilia a metà febbraio". "Siamo consapevoli che la sfida a Cosa Nostra non è vinta ma anzi richiede nuovo slancio e una costante attenzione di tutte le istituzioni. E la Commissione farà la sua parte, per assicurare tutti gli strumenti in grado di assicurare sicurezza ed efficacia delle strategia di contrasto", conclude.