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15/01/2014 06:50:00

Birgi: Ryanair dà l'ultimatum. Il 23 gennaio o dentro o fuori

Sta per arrivare l’ora X per Ryanair e Birgi. Il futuro dell’aeroporto Vincenzo Florio si decide il 23 gennaio. Giovedì prossimo. E’ questo il giorno fissato per firmare il nuovo contratto con la compagnia low cost irlandese. Appena una settimana. Perchè dalle parti di Dublino non vogliono più aspettare. La telenovela è durata abbastanza. Occorre rinnovare il contratto che scade il 31 marzo. E al tavolo si siederanno i vertici di Ryanair, quelli dell’Arigest, la società che gestisce l’aeroporto, e la Camera di Commercio di Trapani. L’ente Camerale in questi mesi ha fatto da regista nell’operazione. Rapportandosi con la Regione, che ha rilevato il 49% delle quote Airgest in mano prima alla Provincia Regionale di Trapani, e i Comuni della Provincia per coinvolgerli nella cosiddetta azione di “co-marketing” per racimolare i soldi chiesti da Ryanair per rinnovare il contratto. Dalle amministrazioni locali, calcolatrice alla mano, sono arrivati 2 milioni e 100 mila euro. Adesso l’accordo che si dovrebbe firmare tra una settimana sarebbe triennale e non più quinquennale, con il vettore irlandese che in questa lunga vicenda ha avuto il coltello dalla parte del manico.
Dicevamo del coomarketing. All'inizio l'Airgest chiedeva tre milioni di euro ai Comuni per essere supportata. Ma alla fine, come era nell’aria, poco più di due milioni di euro possono bastare per mantenere a Birgi la più grande compagnia low cost.
Ma sorgono tante domande sulla regolarità degli aiuti dei comuni per mantenere a Trapani la Ryanair. Può una compagnia aerea chiedere, così, a suo piacimento, a degli enti pubblici dei soldi per fare atterrare e decollare i suoi aerei da uno specifico aeroporto, senza un bando pubblico? No.
Che la cosa sia illegale è risaputa. E il caso di Trapani non è l’unico. Il trucchetto usato per aggirare il problema è che gli enti locali non danno i soldi direttamente alla compagnia, ma ad un fondo X, una nuova società, gestita dalla Camera di Commercio di Trapani. Questa società raccatterà i soldi dei Comuni e li investirà per fare pubblicità del territorio nei mezzi di Ryanair: la rivista di bordo, il sito (che non a caso è il sito con i banner più cari del mondo), i cartelli dentro gli aerei, eccetera.
La cabina di regia di tutta questa operazione, appunto, è stata affidata alla Camera di Commercio, presieduta da Pino Pace, marsalese, che il sindaco Giulia Adamo vorrebbe a dirigere l’Airgest, secondo voci insistenti. In tutta questa vicenda, come abbiamo raccontato, ha avuto un ruolo chiave il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco, che ha messo in campo un’azione di “moral suasion” nei confronti di quei sindaci che erano un po’ titubanti a mettere a bilancio somme rilevanti per chiudere l’accordo che, magari, non avrebbe portato benefici consistenti al Comune amministrato. “Molti sindaci, soprattutto quelli dei piccoli Comuni, che traggono pochi benefici dall’aeroporto, hanno manifestato delle difficoltà per reperire i fondi – spiegò il Prefetto -,per alcuni è stato necessario procedere ad una rimodulazione del contributo”. Ad esempio Valderice passò da 120 mila a 90 mila euro, Petrosino da 60 mila a 30 mila euro.
Ma queste difficoltà adesso, se si vuole stare al gioco della Ryanair, si devono superare entro una settimana. Definire tutte le carte per questa azione di co-marketing. La Ryanair, a meno di colpi di scena continuerà a fare scalo a Birgi, ma i fatti degli ultimi mesi l’hanno spinta ad essere più guardinga.