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17/01/2014 17:13:00

L'Italia degli indignati, dei moralisti, dei cinici

 di Leonardo Agate.     Come succede settimanalmente, anche questa settimana non ci ha lasciati a bocca asciutta in fatto di scandali pubblici. A Roma si fa rovente il giro di notizie e dicerie sulla scandalo di cui é protagonista la ministra per le Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo. Secondo i censori avrebbe pilotato appalti e avrebbe interferito irritualmente negli incarichi e nelle nomine della Sanità, in quel di Benevento. Secondo lei, é tutto regolare. A parte i "vaff..." registrati in una sua telefonata. In bocca a una signora stonano un po'. Suo marito, Francesco Boccia, esponente di spicco del Pd, si dichiara sicuro che la consorte ne uscirà pulita. E' una famiglia affiatata, con una figlia che si chiama Gea.
Il M5S ha presentato una mozione di sfiducia contro la ministra. Il Ncd, di cui la ministra fa parte, la difende a spada tratta. Ha difeso ugualmente il Cavaliere al momento della sua dichiarazione di decadenza da parlamentare. Il Pd, di cui é rappresentante il marito, segue due strade diverse. Una , quella di Renzi, che la invita a dimettersi. L'altra, quella dei bersaniani, che temporeggiano e ammorbidiscono. Letta non sa che pesci pigliare. Contro la ministra, si metterebbe contro la segreteria di Renzi; a favore della ministra, si metterebbe contro la vecchia segreteria sparsa qua e là, ma non doma, nel nuovo organigramma del partito.
Probabilmente, Enricuccio aspetta di essere chiamato dal re del Quirinale per avere l'imbeccata.
E' uno stillicidio quotidiano di notizie fangose che investe destra e sinistra in modo equilibrato. E' tipico il binomio Boccia - De Girolamo, il primo del Pd, la seconda del Ncd. Marito e moglie. Culo e camicia.
Di fronte agli scandali, gli italiani si dividono in tre categorie. La prima é quella dei censori, indignati come novelli Savonarola. La seconda é quella dei difensori d'ufficio e prezzolati, perdonisti a spada tratta. La terza categoria é quella dei cinici, teorici del pensiero che le cose vanno avanti così da troppo tempo, e non c'é modo di farle cambiare. A parte le risultanze della magistratura che sta indagando, a parte l'esito delle risposte che la ministra darà alla Camera, e a parte le possibili dimissioni, la valutazione più realistica la danno i cinici. Ritengono che nulla cambierà nell'immediato e nel medio tempo. La prevalenza dell'interesse privato rispetto all'interesse generale é insito nella nostra natura di italiani. Non si può pretendere che un'esemplare sentenza o una buona legge possa far cambiare il nostro DNA. Ci vorranno decenni di nuova educazione civile perché questo nostro popolo acquisisca quelle qualità che gli mancano.
Hanno torto, invece, i moralisti di turno ed in servizio effettivo permanente, che imbastiscono condanne inappellabili prima che la magistratura faccia il suo compito. Hanno anche torto i difensori a spada tratta dei protagonisti degli scandali, perché non si può assolvere per partito preso.