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23/01/2014 06:30:00

Per la sicurezza dei magistrati di Trapani in campo anche polizia stradale e vigili urbani

 Un piano di intervento articolato nel territorio, che coinvolge non solo polizia e carabinieri, ma forze dell'ordine fino a poco tempo fa non coinvolte in questo genere di operazioni, come i vigili urbani e la polizia stradale. E' quanto ha messo in campo la Prefettura di Trapani per rispondere alle continue segnlazioni di "attenzioni particolari" e minacce anonime che coinvolgono i magistrati impegnati a Trapani. "Si può dire che la commissione per la sicurezza è in riunione permanente - ha detto la settimana scorsa il Prefetto Falco incontrando i giornalisti - perchè è sull'asse tra Palermo e Trapani che si sta giocando questa partita molto delicata". Tutti i magistrati impegnati a Trapani sono oggetto di tutela, ma il Prefetto ha dichiarato che una particolare attenzione è rivolta a due magistrati in particolare, il Procuratore Capo Viola, e Piero Grillo, che si occupa delle misure di prevenzione, cioè dei sequestri e delle confische, che stanno minando alla base la solidità del patrimonio mafioso in provincia di Trapani. Proprio a loro  è stata dedicata due settimane fa una manifestazione di alcuni cittadini ed associazioni, trapanesi e non, che hanno organizzato un sit - in con lo slogan "Trapani dice no" per dimostrare vicinanza e affetto nei confronti dei magistrati e del loro lavoro. 

"E' un momento decisivo - ha detto il Prefetto Falco - perchè  sono stati fatti degli interventi forti, sia sui patrimoni che sulle persone. Il riferimento è agli arresti nel clan di Messina Denaro e alle dichiarazioni di Lorenzo Cimarosa, suo cugino, nonchè la continua azione nel campo dei sequestri e delle confische. I rapporti della Prefettura con la magistratura e le forze dell'ordine sono continue". Questa settimana il Prefetto Falco ha incontrato il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "La tensione è elevatissima - continua Falco - . Il prezzo che si paga per questa fortissima accelerazione è l'esposizione a minacce ed episodi inquietanti, Di Matteo in primis. Ma anche Trapani ha anche diversi magistrati esposti e l'asse Palermo – Trapani è quello in questo momento più calmo. Ho incontrato la dottoressa Teresa Principato, alla quale ho manifestato solidarietà e affetto. A Trapani la sicurezza dei magistrati è continuamente attenzionata, fin nei minimi particolari. Non ci sono stati altri episodi inquetanti, di recente. I magistrati oggetto di maggiore tutela sono il Procuratore Viola e il dottore Piero Grillo, ma in realtà sono una quindicina i magistrati che sono seguiti dalle forze dell'ordine. Si stanno studiando misure di protezione anche articolate, che coinvolgono diverse forze di polizia, anche i vigili urbani o la polizia stradale".

L'altro fronte caldo è Palermo. Anche lì la Procura fa quadrato lattorno ai magistrati minacciati da Cosa nostra. Una presa di posizione ufficiale e senza precedenti. «Ancora una volta - si legge in una nota diffusa qualche giorno fa - magistrati di questa Procura sono stati oggetto di gravissime intimidazioni chiaramente riconducibili al loro instancabile ed efficace impegno e ai rilevanti risultati ottenuti, anche di recente, nell'opera di contrasto alle associazioni mafiose e ad ogni sorta di crimine organizzato». «In concomitanza con i promettenti sviluppi delle loro indagini, Teresa Principato, Marzia Sabella e Paolo Guido - si legge ancora - sono stati così indicati quali obiettivi di azioni violente rivolte alle loro persone, come lo sono stati di recente, per l'ennesima volta, Nino Di Matteo e gli altri colleghi titolari del processo "trattativa". Tutti i magistrati di questa Procura rinnovano quindi, più che mai, la piena ed incondizionata solidarietà ai colleghi che hanno ricevuto intimidazioni, estendendola con particolare affetto anche ai loro familiari, inevitabilmente costretti a condividerne disagi e trepidazioni; ribadiscono di considerarsi tutti destinatari di qualsiasi aggressione, verbale o fisica, indirizzata a magistrati dell'ufficio; ricordano come tutto ciò avrà il solo effetto di intensificare impegno e determinazione nell'espletamento del loro servizio con immutato equilibrio e serenità di valutazioni; esprimono la convinzione che le istituzioni interessate continueranno a gestire con i necessari criteri di priorità, tempestività e adeguatezza di risorse le esigenze di protezione dei magistrati esposti a rischi concreti per la loro incolumità».