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23/01/2014 06:00:00

Invalidità civile. A Trapani l'Inps fa da sé. Addio alle commissioni mediche dell'Asp

 Un protocollo sperimentale per accelerare le pratiche di invalidità civile in provincia di Trapani. E’ stato presentato ieri mattina presso la sede locale dell’Inps. In pratica, con il protocollo raggiunto da Inps e Regione Siciliana per un anno (in via sperimentale, ma poi la misura dovrebbe diventare definitiva) l’accertamento dei requisiti sanitari verrà affidati in via esclusiva all’Inps. Il protocollo vale per le domande che verranno presentate a partire dal primo febbraio 2014. Se l’esperienza è positiva verrà allargata anche alle altre province siciliane.
“E’ un tentativo di garantire una maggiore omogeneità ed efficacia del provvedimento di accertamento dell’invalidità civile – ha detto Maria Sandra Petrotta, direttore regionale dell’Inps Sicilia- anche perché siamo di fronte ad un’utenza che è particolarmente esposta dal punto di vista sociale ed economico”.
“L’obiettivo – aggiunge Petrotta – è anche quello di ridurre la burocrazia, i passaggi e dunque i costi per la pubblica amministrazione e per la collettività. Tutto questo presuppone il massimo impegno del personale dell’Inps, dal settore amministrativo, a quello legale, medico e informatico”. In provincia di Trapani si tratta di un flusso di circa 2.000 domande al mese per prestazioni di invalidità civile, riconoscimento dello stato di invalidità civile per un collocamento mirato, o per il riconoscimento dello stato ex art. 104. Ad oggi sono giacenti in provincia di Trapani più di 18.000 istanze.
“Le visite saranno effettuate presso la sede provinciale, con la convocazione, dal lunedì al giovedì, di 50 soggetti al giorno, con quattro commissioni giornaliere impegnate solo sul fronte dell’invalidità civile – spiega il direttore provinciale Giacomo Marcellino – e ciò faciliterà il rapporto tra commissione medica e ufficio legale, perché, ovviamente, opereranno nella stessa sede. Proprio perché chiameremo molte persone, attiveremo anche le convocazioni tramite sms o chiamando direttamente i telefoni cellulari”.
In forza della firma del protocollo d’intesa, l’utente, quindi, non dovrà sottoporsi più a due distinti accertamenti sanitari, l’uno da parte della commissione medica dell’Asp e l’altro da parte dei sanitari dell’Inps, ma soltanto ad una verifica dei requisiti che sarà svolta unicamente all’interno dell’istituto previdenziale.
In questo modo si danno subito delle certezze a quanti presentano le istanze con un procedimento il più veloce possibile, che mira ad essere definito entro 120 giorni, anziché uno – due anni. Chi ha veramente diritto, avrà una risposta certa e immediata senza la doppia visita (salta, in pratica, il secondo accertamento sanitario) che produceva attese anche di un anno. In questo modo c’è un solo verbale e tutto è più trasparente: chi ha diritto avrà una risposta certa.
In provincia di Trapani quasi tutti i presidenti delle commissioni mediche delle Asp (tredici su quindici) si sono dimessi il primo giugno 2013, e sono rimaste solo due commissioni, che hanno dato priorità ai soggetti più gravi. E’ stata questa situazione di stallo – oggetto anche di due interrogazioni parlamentari all’Ars – che ha fatto da motivo scatenante per la definizione del protocollo da parte dell’Inps e dell’assessorato regionale alla sanità. “Su Trapani c’era una semi paralisi – ha detto Petrotta – ed è per questo che siamo intervenuti. Ovviamente vale solo per le domande presentate dal 1° Febbraio. Purtroppo possiamo dire che proprio per la mancanza dell’Asp, le domande fin qui presentate avranno tempi biblici….Il disagio per noi e l’utenza è stato enorme”. Perché non allargare il protocollo anche per le pratiche pregresse? “Abbiamo dovuto mettere un paletto – spiega Petrotta – per una questione di contenimento dei costi. Possiamo garantire efficienza su quello che sarà, ma non possiamo affrontare da soli l’arretrato perché il nostro budget non ce lo permette. Ecco perché l’arretrato viene gestito alla vecchia maniera”.