Oggi la Giunta del Sindaco Adamo presenta alle 11 alla stampa una richiesta di “calamità naturale” alla Regione per le frane che si sono verificate nel territorio, ma la vera frana, a Marsala, rischia di essere politica.
La nuova bufera giudiziaria che ha coinvolto l’Amministrazione Comunale (unica, in Italia, ad avere Sindaco e vicesindaco al momento indagati per peculato) sta cominciando a creare i primi smottamenti. Lo si è visto già giovedì in consiglio comunale, quando il dibattito politico è stato caratterizzato dalla meraviglia dei consiglieri su quanto avrebbe combinato Giulia Adamo con i fondi dell’Ars e sulla mancanza dello stesso primo cittadino in aula per chiarire.
Il Sindaco, dal canto suo, ha alzato il fortino, e ha comunicato un avvicendamento in giunta tra Oreste Alagna, che torna a fare il consigliere comunale, e Antonio Provenzano, che non è più ai vertici dell’Ato e non stato piazzato da nessuna altra parte (Tumbarello, invece, l’altro nominato ai vertici dell’Ato da Adamo, è stato inserito nel collegio dei revisori della nuova SRR provinciale). La scelta del Sindaco non è causale: di Provenzano si fida, di Alagna no. In questo momento, dove forti sono gli attacchi anche dalla sua maggioranza, Adamo sente il bisogno di rafforzare il suo “cerchio magico”.
Nel frattempo da più parti arrivano richieste di chiarimenti, e non tanto e non solo per le vicende giudiziarie del Sindaco, quanto per la qualità stessa dell’amministrazione. Dopo il consigliere Vito Umile, che ha espresso tutto il suo malumore in aula, è stata la volta del Il Megafono - il movimento di Crocetta - dire la sua contro il Sindaco. Lo ha fatto con una nota diffusa alla stampa in cui il consigliere De Maria esprime “viva preoccupazione per la crescente confusione che si registra nella gestione della giunta comunale che, a parere dello scrivente, non è più in grado di fornire adeguate risposte ai reali bisogni della collettività marsalese”.
Il fatto è che al Sindaco fino ad ora è finita bene. A Marsala, nonostante l’aumento delle tasse, non c’è stata la fibrillazione delle altre città. Calma piatta. La Tares ai marsalesi quasi quasi piace, verrebbe da dire. Ma le prime bollette stanno arrivando, e qualcosa si muove. Si è fatta sentire la Cisl, che ha chiesto al Sindaco la sospensione del tributo.
«A parte l'esclusivo criterio di rimpinguare le casse pubbliche con aumenti selvaggi sui servizi - scrive il responsabile del sindacato, Antonio Chirco - il dubbio si concentra sulla congruità tariffaria dell'utenza domestica. Che senso ha unificare l'ampiezza abitativa con i componenti familiari? Il tributo deve ricadere o sull'una o sugli altri. Lavoratori e pensionati non sono più nelle condizioni di poter sostenere il pagamento incrociato di tasse sia locali sia nazionali. Prova ne è la povertà sempre più estesa dei ceti medi. E le fasce sociali sotto i minimi reddituali non possono affrontare tali importi».
Ieri c’è stato in questo anche un banchetto in piazza del Movimento Cinque Stelle che, nonostante il tempo non clemente, è stato molto frequentato.
Per fortuna per il Sindaco, il Pd è preso dalle solite liti interne per avere una posizione chiara e definita sulla sua amministrazione e sugli scandali che la riguardano…..In altri tempi due assessori come Vinci e Genna, che si lanciano in un “Forza Giulia!” nei confronti del Sindaco indagato sarebbero stati silurati dal partito. Ma oggi nel Pd nessuno ha la forza per imporre alcunché. E questa è la vera forza del Sindaco Adamo.