E’ cominciato il nuovo anno per il consiglio comunale di Marsala, che in questi giorni si è riunito a Sala delle Lapidi. Ma il 2013 si è chiuso con una polemica del sindaco Giulia Adamo. Nel suo “editoriale” su Comune Notizie (questo foglio curato e gestito dal Comune di cui il sindaco è direttore editoriale) il primo cittadino se l’è presa con i consiglieri, anche di maggioranza, per aver stravolto il bilancio: “non capiscono il grande rinnovamento che stiamo portando avanti”, ha detto Adamo. Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale, avete subito il colpo?
L’attacco non me lo sento. Se il consiglio ha operato in un certo modo, votando e proponendo emendamenti, vuol dire che aveva le sue buone ragioni. Forse alla base ci sarà il mancato coinvolgimento del consiglio da parte dell’amministrazione nella gestione del Comune. Gli assessori hanno assunto impegni in assenza di bilancio, che dovevano essere coperti economicamente, ma poi spetta al consiglio decidere, e se questo non viene coinvolto allora ci si comporta di conseguenza. Il fatto è che anche consiglieri espressione di forze politiche presenti in giunta hanno votato contro. Quindi il prima possibile c’è la necessità di un chiarimento politico.
Negli ultimi mesi si è parlato spesso di questo “chiarimento”. Ma non si fa mai.
Chi ha la necessità di farlo è l’amministrazione.
Ma non sembra averne intenzione.
Alla fine i partiti e i consiglieri hanno un loro ruolo, che gli hanno dato i cittadini. Il consiglio è un organo di governo della città, gli indirizzi politici devono venire dal consiglio comunale per l’amministrazione.
In una situazione normale…
Se l’amministrazione ritiene di non sentire gli indirizzi politici che arrivano dal consiglio comunale, non può poi lamentarsi a fine anno quando il consiglio fa altre scelte. Non sono state tagliate somme ai servizi sociali, ma sento dire che sono stati fatti tagli alla cultura.
Sta a vedere cosa si intende per cultura.
Lo vorrei capire anch’io. C’è modo e modo. Se fare cultura significa elargire somme senza criterio allora è sbagliato. Questo è sperpero di denaro pubblico.
Andiamo all’indagine sulle spese pazze dei gruppi parlamentari all’Ars che coinvolge anche il sindaco Giulia Adamo. Il Pd non sembra avere le idee chiare. Gli assessori Vinci e Genna hanno incoraggiato Giulia Adamo ad andare avanti, ma il Pd di Marsala e il deputato regionale Antonella Milazzo li hanno freddati: “parlano a titolo personale, la posizione del partito è diversa”. Un ulteriore sbandamento della maggioranza?
E’ la conferma che occorre fare un chiarimento politico, ne ha bisogno la città, non solo le forze politiche. Gli assessori del Pd stanno lavorando bene, ma ci sono aspetti politici, che riguardano il consiglio comunale che devono essere chiariti.
Ma il sindaco ha i numeri in consiglio comunale? C’è una maggioranza? Molti consiglieri hanno deciso di adottare il metodo grillino: votare atto per atto indipendentemente.
La città ha bisogno di capirlo. Se c’è e qual è la maggioranza che sostiene l’amministrazione, perché la si vuole sostenere e quali sono gli obiettivi prioritari che questa amministrazione vuole raggiungere. Sugli interventi dei vari esponenti posso dire che il segretario Alberto Di Girolamo è stato chiaro. Non capisco la posizione dell’onorevole Milazzo che magari attacca il sindaco ma vuole difendere Baldo Gucciardi. Io sono garantista fino a quando non verranno dati chiarimenti, anche da parte del sindaco. Aspettiamo di valutare le giustificazioni del sindaco Adamo su come sono state spese queste somme.
Le vengono contestate spese per 500 mila euro.
Il problema riguarda tutti i partiti politici. Quando tra le spese contestate al Pd, per fare un esempio, vedo il pagamento delle spese condominiali della sede penso che i partiti prendono già dei lauti rimborsi elettorali. Lì c’è da fare un ulteriore approfondimento. Come vengono gestiti i finanziamenti pubblici ai partiti? C’è qualcuno che si mette i soldi in tasca allora.
Lei ha fatto molta politica nel territorio. E qui soldi non ne arrivavano mai per fare attività politica di base, come volantini, manifesti conferenze nei circoli delle periferie. Poi si scopre che invece girano milioni di euro.
Il cittadino e anche noi che facciamo politica abbiamo necessità di capire. In passato, quando ho militato in partiti come Pds e Ds, che continuo a sentire miei anche se non esistono più, c’era una discussione,m un confronto. In quei periodi un partito di quel tipo a Marsala, che prendeva tanti voti, non aveva un euro di trasferimenti statali per organizzazione degli eventi sul territorio.
Vi autofinanziavate.
Non ci davano neanche i soldi per l’affitto della sede. E poi assistiamo a scene di quel genere. Che a fronte di 2,5 miliardi di euro di rimborsi elettorali i partiti ne giustificano soltanto 500 milioni. Significa allora che ci sono apparati che utilizzano i soldi per fini personalistici. Ci vuole chiarezza.
La gente è molto arrabbiata.
Non si può chiedere sempre il sacrificio ai cittadini. Non mi devono venire a dire che la responsabilità è solo del tesoriere, c’è una organizzazione alla base, la responsabilità è condivisa.