Il 30 Gennaio a Trapani, si è svolto l’incontro tra l’Amministrazione comunale della Città di Trapani e l’azienda Telecom Italia s.p.a. L’incontro era stato chiesto dal sindacato di categoria trapanese per tentare di acquisire la disponibilità aziendale e dell’amministrazione comunale, per individuare opportunità da mettere a disposizioni di quei lavoratori che intendessero optare per il telelavoro piuttosto che trasferirsi a Palermo. Ciò che veniva chiesto, eventualmente, era l’interscambio tra locali comunali inutilizzati con servizi resi da parte di Telecom in favore dell’amministrazione comunale, al fine di favorire l’espletamento dell’attività lavorativa del telelavoro in “comunity” piuttosto che permettere che un proprio dipendente lavorasse in “isolamento professionale”.
Abbiamo registrato, vergognosamente, nonostante l’amministrazione avesse sottolineato l’importanza e l’imprescindibilità della presenza del Sindacato al tavolo dei lavori, il rifiuto, da parte della Telecom Italia, di sedersi al Tavolo alla presenza del Sindacato locale specificando sterili motivazioni.
E’ deplorevole assistere a tutto questo, ci poniamo più interrogativi che intendiamo specificare meglio ai lettori:
quale ragione, vera, abbia la Telecom Italia, nella persona del Dott. Paolo Di Bartolomei, di pretendere che il Tavolo non prevedesse la presenza del sindacato locale?
Quale pagliacciata ha rappresentato al Sindaco di Trapani considerato che, eventualmente, non era possibile un contraddittorio vista l’assenza delle OO.SS? Il sindacato locale era ed è consapevole che l’incontro non doveva prevedere nessuna negoziazione e che gli accordi sottoscritti il 27 Marzo 2013 non erano messi in discussione.
Perché, sempre, il Dott. Di Bartolomei è sceso fino a Trapani? I più sospettano, a ragione, per spendere soldi, in fin dei conti non erano i suoi, invano e per venire a consumare le prelibatezze gastronomiche locali.- Altro, visto il sistema utilizzato, non poteva sortire; ed ancora quale assicurazione poteva dare, l’azienda, al Sindaco di Trapani? E soprattutto quali investimenti futuri deve assicurare all’amministrazione comunale?
Ci venga permesso di poterlo asserire, senza timore di smentita, una vera “PUPIATA” persino sconcertante tale da sentirci, certamente, indignati.
Un’azienda che nega a se stessa ed, ancora, ai propri dipendenti attraverso le loro rappresentanze di potersi tranquillamente confrontarsi, non è seria. Privare, a se stessi, la ricerca per l’individuazione di una possibile soluzione che possa vedere i propri dipendenti subire meno danneggiamento dall’attività lavorativa espletata non è, di certo, bello.- Questo non può che, tra i lavoratori, arrecare disaffezione e meno senso di appartenenza.- Sarebbe importante che l’ Amministratore, Dott. Marco Patuano, sapesse tutto ciò e, soprattutto, che si rendesse responsabilmente disponibile a raccogliere il grido che i Suoi dipendenti, i più lontani, gli stanno lanciando. Dopotutto, il nostro, è un invito orientato a, Lei Dott. Patuano, chi per costume e tradizione talvolta si rivolge ai propri dipendenti richiamandoli con la citazione “caro collega”. Offra, a Lei stesso ed ai suoi “cari colleghi”, la possibilità che ogni tanto le segnalazioni dei lavoratori possano essere accolte. Lei, Dott. Patuano, ha il ruolo e l’autorevolezza, se vuole, di poter far sentire le sue determinazioni.