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10/02/2014 07:05:00

Nicola Fici: "Adamo rispetti il Pd o usciamo dalla maggioranza"

Il Partito democratico di Marsala è in subbuglio. Nelle riunioni di questi giorni si è parlato molto del rapporto con il sindaco Giulia Adamo. C’è chi sta contro il sindaco Adamo (pochissimi in realtà, per il timore di una lesa maestà), c’è chi la appoggia incondizionatamente nonostante l’inchiesta sulle spese pazze all’Ars in cui è coinvolta, c’è chi vorrebbe un rimpasto di giunta per cambiare gli assessori del Pd. Nicola Fici, consigliere comunale del Pd, pare che lei faccia da paciere in questo clima, che sia l’anello di congiunzione tra tutti.

 

Ci sono state delle diatribe all’interno del partito nelle ultime settimane. Magari la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il comunicato dei due assessori Vinci e Genna che in un certo senso era stato letto dalla segreteria come una smentita al comunicato del segretario Alberto Di Girolamo. Il nostro partito ha un principio chiaro sulle vicende giudiziarie.

 

Cioè?

 

Che qualsiasi persona condannata almeno in primo grado, anche che faccia parte del Pd, dovrebbe fare un passo indietro dalle cariche politiche assunte.

 

Ma tra tutte queste discussioni lei si sente un po’ mediatore?

 

Più che altro ho voluto esprimere il mio pensiero. Un partito come il Pd che rischia di rimanere l’unico partito vero in Italia, prima di prendere delle decisioni importanti quale quella di andare all’opposizione deve capire quale strategia portare avanti e quali sono i progetti migliori da offrire alla città.

 

E’ finita la luna di miele col sindaco.

 

Un anno e mezzo fa quando abbiamo deciso di sostenere Giulia Adamo sapevamo tutti come era fatta, qual era il suo carattere, ma anche lei deve capire che noi siamo un partito che deve essere rispettato. Le discussioni che hanno animato le riunioni del Pd servono per fare chiarezza sui programmi che vogliamo portare avanti. Se l’amministrazione ci darà spazio e possibilità di mettere in pratica le nostre proposte il cammino potrà continuare assieme. Altrimenti vengono meno i motivi per proseguire insieme.

 

E’ un ultimatum.

 

In questo anno e mezzo ci sono state diverse incomprensioni con la giunta e con il sindaco.

 

Di chi è la colpa di queste “incomprensioni”?

 

Credo che sia di tutti. Sta a tutte le parti interessate cercare di fare sintesi e riuscire a proseguire, se c’è la voglia ovviamente. Noi siamo stati e continuiamo a essere vigili sull’operato del sindaco pur sapendo che in questo anno e mezzo ci sono state molte difficoltà, cominciando dal bilancio e dal piano triennale. Atti importantissimi per la città che sono stati discussi a fine anno quando viene meno il peso e l’importanza dell’applicazione di questi strumenti finanziari. Da lì ci sono state posizioni anche da parte di alcuni giornalisti che hanno voluto strumentalizzare alcuni provvedimenti, purtroppo anche le condizioni in cui ci si è trovati a votare questi provvedimenti hanno portato a queste discussioni con l’amministrazione.

 

Rivoterebbe Giulia Adamo sindaco di Marsala?

 

Uso il gergo calcistico. I risultati devono essere valutati a fine campionato.

 

Ma il campionato è molto lungo.

 

Le difficoltà che questa amministrazione ha avuto in questo anno e mezzo sono state parecchie. Dal patto di stabilità all’indebitamento del Comune con le imprese. Tante difficoltà che non hanno permesso di mettere in campo quelle azioni che l’amministrazione voleva. Si spera che in futuro ci sarà la possibiltà di risolvere questioni come l’elevata pressione fiscale per i cittadini. Aspetto di vedere come va a finire.

 

A proposito di tasse. C’è grande indignazione in città per la Tares. Si poteva fare qualcosa per renderla meno pesante?

 

Torno al discorso del bilancio. Prima di votare la Tares noi abbiamo votato il piano finanziario dell’Ato. Se questo piano finanziario lo adottiamo in consiglio a novembre si può capire bene che non ci sono più i margini a fine anno di ridurre i costi di gestione dell’Ato. Mi riferisco a diversi interventi di questi giorni riguardo i costi dello spazzamento e dell’Aipa. I margini di manovra erano stretti, ripeto.

 

Lei dice: “il consiglio comunale a fine anno non poteva ridurre i costi”. Ma qualche escamotage si poteva trovare?

 

Approvando la Tares a novembre non potevamo fare altro, come prevede la normativa nazionale, che far distribuire a tutti i cittadini il 100% del costo del servizio. E’ stato poi compito nostro creare delle agevolazioni che sono state poi emendate all’unanimità dal consiglio: come le riduzioni per i redditi dei pensionati inferiori a 12 mila euro, riduzione del 30% per chi è in possesso di una seconda abitazione. Sappiamo che a Marsala ci sono parecchie persone che possiedono più di una casa e anche lì non potevamo andare oltre il 30% perchè la norma non ce la consentiva.

 

Molti consiglieri comunali hanno criticato duramente Comune Notizie, il giornale di palazzo voluto dal sindaco, definendolo uno spreco di denaro pubblico, visto che è costato oltre 7 mila euro al Comune. Questa cosa di lasciarlo a casa dei cittadini è stata una mossa un po’ azzardata anche per lei?

 

E’ stata una spesa poco opportuna. In questo momento di crisi bisogna centellinare le risorse disponibili. Questa città non è più nel periodo d’oro, quando era amministrata dal notaio Salvatore Lombardo. Occorre oggi tanta serietà quando si spendono soldi pubblici.