Sembra aver recuperato il vecchio manuale Cencelli, il Sindaco di Trapani, Vito Damiano, per fare il suo rimpasto di Giunta. Così come una volta si decidevano pesi e numeri dei ministeri da assegnare in base al peso parlamentare dei partiti di maggioranza, stessa cosa sta facendo Damiano, cercando di trovare una formula algebrica per non scontentare nessuno: tot consiglieri porti in dote tot assessori avrai. Le manovre non possono essere tante, gli assessori non sono infiniti. E dunque più che al manuale Cencelli assomigli al gioco del quindici il tentativo del Sindaco di trovare la quadra. Tentativo difficile, è da un mese in pratica che, come al mercato di riparazione, dagli uffici del Sindaco si dice che è tutto pronto per la nuova Giunta, e poi tutto viene rimandato. I problemi sono i soliti: inimicizie personali, volti impresentabili, tentativi di volare alto. Damiano aveva anche cercato il coinvolgimento dell'opposizione, e del Pd in particolare, per cercare di proporre a Trapani quanto fa il Governo Letta a Roma, e cioè un'alleanza Nuovo Centrodestra - Pd. Ma la cosa non è andata in porto. Ecco lì dunque con il bilancino a vedere chi c'è e cosa si può fare.
Facciamo chiarezza, per lui e per noi. La maggioranza che sostiene Damiano si basa su tre gruppi: il Nuovo Centrodestra di D'Alì, Mir - Articolo 4 di Paolo Ruggirello e "Insieme per Trapani" del presidente del consiglio Peppe Bianco. Damiano aspetta solo il via libera dal suo partito, NCD, per il resto pare che gli accordi siano fatti. I consiglieri di Ruggirello e quelli di Bianco hanno quattro consiglieri l'uno. L'accordo prevede che al movimento di Ruggirello vengano assegnati due assessorati. I rumor dicono che saranno uno per Franco Todaro e l'altro per Cristina Cusenza. Al gruppo di Bianco va invece un solo assessorato con Francesco Di Bono. Questo perchè «Insieme per Trapani» può già contare sulla presidenza dello stesso Bianco. Rimangono in giunta altri tre posti. Il sindaco Damiano avrebbe deciso di riconfermare l'assessore Salvatore Parisi. Aspetta due nomi da D'Alì, che conta su quattro consiglieri. Il problema è che a 16 non ci si arriva. La "maggioranza" infatti, dopo tutti gli addii, conta su 12 consiglieri. Il Nuovo Centrodestra avrebbe trovato una prima sintesi su Girolamo Ponzio, nomina che gli consentirebbe di ottenere il sostegno del consigliere Franco Briale, che potrebbe aderire al partito del sen. Antonio D'Alì. Sull'altro assessore da designare il confronto rimane, invece, aperto. Per il secondo assessorato degli alfaniani s'era fatto il nome di Francesca Cardinale e poi dell'ex candidato sindaco di Paceco Gianni Basiricò.
Non sembrano avere alcuna chance di rimanere gli assessori Andrea De Martino, Antonino Giglio e Ivana Inferrera. Quest'ultima è stata nominata nel direttivo regionale del coordinamento donne del Psi.