Sit-in. Banchetti. Sopralluoghi. Mentre tutti i partiti sonnecchiano, il Movimento 5 Stelle di Marsala sembra essere l’unico a fare attività sul territorio. Il Partito democratico è impantanato nella sua continua ricerca di una identità. Di capire se restare o andar via dalla maggioranza del sindaco Giulia Adamo, che di tutto ciò che combinano i democratici in consiglio comunale o nel circolo poco si preoccupa. Li lascia fare. Come lascia fare tutti gli altri. Ma gli altri chi? A Marsala sembra mancare un’opposizione, un partito che prenda in mano e porti avanti con convinzione i temi che riguardano i cittadini. Il centrodestra non si fa vedere in giro da tempo. Dalle elezioni. Non c’è a Marsala un partito che parla alla gente. E l’opposizione è limitata agli interventi sgrammaticati in consiglio comunale dei consiglieri.
Intanto, i grillini, piazzano gazebo e bandiere in piazza Dittatura Garibaldina. Non c’è campagna elettorale. Non si torna alle urne, o primarie, o campagna iscrizioni. No, semplicemente sono arrivate le salatissime bollette Tares, la tassa sui rifiuti, ai marsalesi. Sono delle mazzate senza precedenti. E i cinque stelle di Marsala hanno deciso di spiegare alla gente di cosa si tratta. E’ stato anche l’unico movimento politico in città ad attivarsi per approfondire cosa stesse succedendo a Sappusi, con l’antenna nel distributore della famiglia del sindaco Adamo. Tutti li sfottono, i politici tradizionali: sono strampalati, non hanno dove andare. Non sanno di cosa parlano. Vogliono fare la rivoluzione, ma se non si apparentano, ma le cose non cambieranno...Lasciateli fare. Lasciateli urlare. Ci vediamo alle urne. Sono tutti di destra. Sono tutti di sinistra. Sono i trombati dei partiti. Vogliono fare solo baccano. E via così. Stanno facendo quello che di solito faceva la sinistra. Che a Marsala è scomparsa, in tutti i sensi. Non c’è in consiglio comunale, non c’è tra la gente, non c’è in città.
L’esperienza politica a quelli dei 5 stelle di Marsala manca. Sono tutti nuovi, non sono mai stati in consiglio comunale. L’altro giorno, uno di loro ha detto “è la prima volta che vengo a sala delle Lapidi. E ne sono rimasto nauseato. Tanta incompetenza”. E hanno lanciato l’operazione “fiato sul collo”. Ogni giorno, ogni seduta a Sala delle Lapidi, a capire cosa fanno gli eletti. I 5 stelle di Marsala sit-in dopo sit-in, banchetto dopo banchetto, stanno conquistando un po’ di consenso dalla loro. Sembrava che si sarebbero sfaldati dopo l’uscita di scena di Mario Ragusa, che aveva sfiorato l'elezione all'Ars un anno e mezzo fa. Piano piano hanno trovato la quadra. E l’imperativo è “uno vale uno”. Niente protagonismi. Nessuna primadonna. Nemmeno Peppe Gandolfo, che è approdato al Movimento dopo aver dato il suo contributo, prima al movimento di Rita Borsellino, e poi a Rivoluzione Civile di Ingroia. “Non c’è leader, non c’è capo. Siamo cittadini”.
I 5 stelle a Marsala sono stati gli unici, come movimento politico, a fare un giro per l’ospedale Paolo Borsellino, a parlare con gli utenti rilasciando un questionario. “Ma siamo stati praticamente cacciati, nonostante avessimo dato preavviso del nostro arrivo”. Della cosa, annunciano, sono stati informati anche i parlamentari trapanesi del movimento. Vincenzo Maurizio Santangelo in testa, capogruppo al senato, che ha garantito massimo appoggio e si prospetterebbe anche una ispezione parlamentare. Si sono attivati poi anche per monitorare i siti archeologici, come la chiesa Santa Maria della Grotta, abbandonata. Al suo interno hanno portato un deputato regionale, Sergio Tancredi, e Santangelo.
In questo clima di assuefazione della politica Marsalese i Cinque stelle sembrano gli unici ad esserci. Non solo a Marsala. Ma anche in provincia di Trapani. Ad esempio sono stati gli unici ad organizzare incontri pubblici sulle sorti dell’Aeroporto di Trapani Birgi, sull’opportunità e la legalità del contratto co-marketing che i Comuni dovrebbero accettare per far restare al Vincenzo Florio la Ryanair.