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14/02/2014 07:05:00

"Sei di Marsala se...". Su Facebook alla ricerca di un'identità

Un po’ per nostalgia, un po’ per una ricerca di identità, un po’ perchè i social network sono così, spinti alla fuffa. Su Facebook stanno nascendo sempre più gruppi legati a un territorio, legati all’identità di una città e ai ricordi. Come “Sei di Marsala se…”. O “Sei di Trapani se…”. Che al contrario dei vari gruppi di denuncia, di politica locale, e nefandezze varie che succedono in città, vanno nel senso estremamente ludico dell’intendere i social network.
E allora oltre alle frasi fatte, detti, che più o meno si conoscono in tutta la Sicilia, ci sono gli caratteristici della città. Nel tentativo di sentirsi parte di una comunità. Ci sono i bar storici, quelli che una volta erano luogo di incontro dei giovani. Il muretto accanto al bar Aloha, la capatina domenicale da Caito, il ritrovo alla piazzetta del lungomare spagnola. C’è il bagno nei dieci centimetri d’acqua nel mare dello Stagnone, le classiche gite da scuola elementare alla Casa del Salinaro, la pasquetta al boschetto, il 25 aprile alla Montagna Grande. “Sei di Marsala se... La domenica:"Acchianamo a Erice a manciare i genovesi? M'arraccumanno, cummigghiativi bboni picchì fa friddo!". C’è quello che ricorda la Pupa di Marsala e che posta la foto. “Sei di Marsala se… ti ricordi della pupa”. E vai con foto o aneddoti di personaggi, come dire, caratteristici della città. Da “U scavagghio”, a “Giovanni u posteggiature”, a “Testa vacante” a “U cunigghio”. Sei di Marsala se… mangi “scaccio” durante la processione del giovedì Santo.
Ci sono quelli che postano foto sul costruendo monumento ai Mille. Ci sono i nostalgici della vecchia Porta Nuova, vecchia perché nel frattempo sono arrivati i giardini del sindaco Adamo. E anche qui, compare la nostalgia porta alla politica. Da Salvatore Lombardo a Pietro Pizzo, con tanto di foto istituzionale. Il passato che viene ricordato anche per fatti tragici, come l’uccisione delle tre bambine nel 1972, la tragedia del primo maggio, la morte dei due Nino Messina e Carmelo Orlando.
Ormai è diventata una moda la creazione di questi gruppi su Facebook. Ci sono anche “Sei di Strasatti se…” e “Sei di Petrosino se…”. La moda dei gruppi geolocalizzati è ciclica, si rinnovano con il rinnovarsi dei mezzi di comunicazione. Sempre più in dimensione social. Qualche anno fa c’era la moda dei video da caricare su youtube: “…is burning”. E allora dai con “Marsala is burning”, un remix di tutti i luoghi comuni. Ma questi gruppi su Face book sono tutta un’altra cosa. “Sono pagine che fanno leva su conoscenza condivisa e senso di appartenenza. Questo, sommato ai contenuti leggeri mescolati a qualche stereotipo, spiega il successo del fenomeno. Solo italiano? No, ma probabilmente da noi funziona meglio che altrove: in fondo il fenomeno del campanilismo è tipicamente nostro”, ha spiegato al Corriere della Sera Donato Carriero, head of strategy dell’agenzia di Internet pr Hagakure.