Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/02/2014 07:22:00

Antonio Ingroia viene a dirigere la Provincia o a scovare Matteo Messina Denaro?

 di Leonardo Agate - Roba da commedia dell'arte. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha annunciato di mandare il commissario Antonio Ingroia a dirigere la Provincia di Trapani. "Lo mando nella terra di Messina Denaro" ha aggiunto press'a poco. Naturalmente, per noi di questo territorio, non é che sia un complimento. Avremmo pensato che la stragrande maggioranza degli abitanti di questa comunità non é "Messina Denaro", e che abbiamo personalità più positive in tanti campi. Giustamente, il sindaco di Marsala, Giulia Adamo, ne ha fatto rimostranza, nonostante da Crocetta aspetti quel finanziamento del porto pubblico, che prima delle sue elezioni sembrava essere sull'unghie, e ancora non arriva.

Da parte sua, il senatore Antonio D'Alì non si é fatta scappare l'occasione per complimentarsi con Crocetta ed il nuovo commissario, che - secondo il senatore - molto potrà fare da queste parti.

Tutto bene, quindi? No, tutto male. Nel programma elettorale di Crocetta era previsto, tra le cose più urgenti e importanti da fare, di abolire le Province, enti notoriamente inutili e spenderecci. Ma la riforma, partita con annunci strepitosi, si é presto impantanata, tanto che ad oggi non si può prevedere se prossimamente non si andrà di nuovo a votare per eleggere le nuove amministrazioni provinciali, come una volta. Siamo arrivati, con Ingroia a Trapani e con gli altri commissari nelle altre province siciliane, al terzo commissario che arriva, nelle more dell'abolizione dell'ente. Cioè, si tratta di funzionari che vengono ad amministrare un ente votato alla morte, non si sa in che data, ma di sicuro da gran tempo moribondi. Così, la nostra Provincia moritura, con un ultimo guizzo di vitalità, saluta Ingroia in arrivo.

Non si riesce a capire cosa mai di importante possa venire a fare il nuovo incaricato a Trapani, e quale collegamento ci possa essere tra il suo incarico e la sorte del latitante Messina Denaro. Siamo alle cabale. Il neo commissario non é più magistrato. E' stato dichiarato decaduto dal Consiglio Superiore della Magistratura per non aver preso servizio nella sede di Aosta, dove l'aveva assegnato. Dirige, per incarico del presidente della Regione, la società di riscossione regionale. Conservando quest'incarico, assume anche quest'altro di vertice provinciale. Non essendo più pubblico ministero non può più indagare o utilizzare le forze dell'ordine per la cattura del latitante di Castelvetrano. Insomma, come la metti metti, soltanto come amuleto può aiutare la cattura del pregiudicato. Quanto alla Provincia, la sua azione dovrebbe correttamente essere quella di un curatore fallimentare, o se si vuole di un becchino, in attesa che arrivi il carro funebre.

Roba da non crederci, ma é vero: il presidente Crocetta, primo presidente di Regione dichiaratamente omosessuale, raggiunge un altro primato in occasione dell'invio del nuovo commissario alla Provincia di Trapani. Trasforma l'evidente sua sconfitta di non aver saputo finora mantenere la promessa programmatica di abolire le Province, in una vittoria sul nulla, mandando il sodale Ingroia nella nostra terra. Se non ci fosse da ridere, verrebbe da piangere.