Spett.le Direttore
Chi le scrive è un gruppo di genitori indignati della funzionalità della scuola pubblica statale italiana. I nostri figli frequentano la scuola dell’infanzia “Capuana” I.C. Giovanni Paolo II, e sono “costretti” a portare a scuola oltre che al materiale didattico (penne, matite, risme di carta, colori di varia natura, etc.) anche materiale per l’igiene personale quali carta igienica, tovaglioli, bicchieri monouso, sapone liquido, etc. . Costretti non certamente da bidelli o docenti ma dal decoro che ogni bambino dovrebbe avere a frequentare la scuola pubblica.
La scuola si giustifica dicendo che sono diminuite le somme stanziate per i plessi e che si deve accomodare. Come si può accomodare, dicendo a un bambino di non andare in bagno perché non c’è la carta igienica?
Caro direttore, ci scusi di questo sfogo, ma non sappiamo più a quale santo affidarci per cercare di dare una svolta a questa deprimente situazione.
Grazie,
Gaspare