“Io sono una persona per bene. La mia famiglia ha subito un trauma per questa vicenda. Ma sono stato sempre sereno” Sono le parole di Antonio Vinci, vicesindaco di Marsala, dopo l’archiviazione disposta dal Gip del Tribunale di Marsala in merito all’inchiesta per peculato che la Procura aveva aperto nei suoi confronti.
Tirato un sospiro di sollievo, Vinci adesso può dedicarsi alla battaglia tutta interna al Pd e allo scontro tra il suo partito e il suo Sindaco, Giulia Adamo. Vinci non vuole parlare, ma qualcosa comunque dice. “Io sono nel Pd da sempre, a differenza di altri, e ho costruito questo partito a Marsala, lavorando sempre in silenzio. Non mi faccio certo da parte”. Eppure il Sindaco di Marsala, dopo lo scontro con il segretario del Pd, Alberto Di Girolamo, ha detto che “la presenza del Pd è incompatibile con la maggioranza”. “Sicuramente non si riferiva a me - ha detto Vinci - e alla collega Antonella Genna, che siamo legittimati a stare in Giunta in virtù del grande consenso popolare che ha accompagnato la nostra elezione a consigliere comunale”.
Ma un assessore non è eletto, è nominato, e se viene meno il rapporto di fiducia, che fa? “Il rapporto con Giulia Adamo è ottimo. E’ offensivo dire che è la nostra padrona, solo perchè è un amministratore determinato, con la quale stiamo condividendo tante battaglie, lavorando duramente e con entusiasmo nell'interesse delal città”.
Chi è di troppo, in questo ragionamento, è allora colui che ha osato sfidare il Sindaco su un tema a lei caro, quello del porto: Alberto Di Girolamo. “Molti di quelli che per ora soffiano sul fuoco dello scontro tra il Pd e Giulia Adamo - ha detto Vinci - lo fanno in realtà perchè sono convinti di poter essere loro i nuovi assessori”. E in effetti è singolare notare che oggi sono sulle barricate anti Adamo coloro che, due anni fa, le hanno messo il tappeto rosso pur di averla candidata alle elezioni amministrative.
Come finirà questo tira e molla? Al momento, Vinci e Genna non rischiano nulla, il loro rapporto di fiducia con il Sindaco Adamo è più forte della tensione con il Pd. Da Palermo si segue la vicenda in silenzio, pronti ad intervenire.
L’INDAGINE. L’indagine vedeva accusati di peculato continuato il vice sindaco Antonio Vinci e la funzionaria Antonina Maria Zerilli, dirigente del settore Affari Generali Istituzionali del Comune. L’ipotesi era quella di aver utilizzato le auto in dotazione al Comune non esclusivamente per ragioni di servizio. Si tratta di una Fiat Punto, utilizzata per andare da casa al Comune in via Garibaldi.
Il vice sindaco, residente in contrada Pastorella, a circa dieci chilometri dal centro di Marsala, pare si facesse accompagnare al vicino distaccamento dei vigili urbani di Strasatti, per poi raggiungere la sua casa con la sua auto, ma, secondo l'accusa aveva a disposizione anche un autista. Per portare a termine l'indagine sono stati effettuati appostamenti, pedinamenti e interrogati alcuni dipendenti comunali.