Questi blocchi di porticella, trovati a Mazara, sono quelli veri oppure no? Arturo Galfano, consigliere comunale e a capo della commissione che ha studiato i blocchi, pare non ci sia la certezza.
Dovrebbero essere loro. La certezza purtroppo non possiamo averla, perchè essendo di tantissimi anni fa non abbiamo nessuna immagine che può fornirci sicurezze. L’archietto Bianco, che è il tecnico della commissione, sostiene che il materiale sia stato estratto da una cava di Marsala.
Quindi dovrebbero essere loro.
Sì. Non possiamo dare la certezza al 100%. Peccherei di presunzione.
Il proprietario di questi blocchi, il signor Terranova di Mazara, proponeva di venderli al Comune di Marsala a un prezzo di 30 mila euro. L’Amministrazione che vuole fare, li comprerà anche se non c’è la certezza?
In realtà, quando con l’architetto Bianco sono andato a vedere i blocchi, il signor Terranova chiedeva addirittura 100 mila euro. Noi abbiamo detto soltanto che dopo aver terminato gli studi si poteva parlare di cifre. Ma 100 mila euro sono esagerati. Sono tanti anche 30 mila euro. Quando verrà fatta la stima prenderemo in considerazione soltanto il valore materiale dei blocchi, della muratura. Senza tenere conto del valore storico.
Il Comune di Marsala comprerà, quindi, a un prezzo simbolico questi blocchi, e poi che succede? Si rimontano a Porticella?
I blocchi sono tutti numerati, il signore di Mazara ha un regolare certificato di proprietà emanato dal Tribunale a seguito di un contenzioso. Con il sindaco Adamo si era parlato di rimetterli nel posto più vicino a dove si trovavano originariamente. In origine si trovava, ma anche qui non c’è certezza, dove c’è il negozio di prodotti surgelati, rivolto verso corso Gramsci. Ma non si può mettere lì perchè se nel 1892 è stata tolta per il traffico, figuriamoci il fastidio che può dare adesso.
Chi era il sindaco di quell’epoca?
Vincenzo Pipitone.
Quindi dove vanno?
L’idea è di fare un progettino, cercando di abbellire le vicinanze di dove verrà installata. Ancora non c’è nulla di deciso. Si pensava di montarla accanto al carro armato. Poi sarà l’Amministrazione a decidere.
Com’è finita la vicenda dei dipinti abbandonati all’Archivio storico, che aveva sollevato al sindaco a febbraio?
Già l’indomani il sindaco mi ha chiamato, siamo andati sul posto. E’ rimasta presa dalla situazione. E mi ha assicurato che questi dipinti sarebbero stati presi e messi nel corridoio principale del Comune che porta alla stanza del sindaco. Qualche giorno fa un suo collaboratore mi ha detto che in questi giorni verranno esposti quelli che sono in buone condizioni. Qualche altro quadro ha bisogno di un piccolo restauro. Tra ritratti e dipinti sono una cinquantina.
Sono quadri storici, ritratti di Giulio Anca Omodei, Calogero Isgrò, Salvatore Angileri, persone che hanno anche scritto la storia di questa città. C’è un po’ il senso di recuperare un po’ di memoria.
Personaggi che fanno parte della storia di questa città. Esporli al palazzo Comunale sarebbe una bella cosa, dal punto di vista culturale e storico.
Parliamo di politica. Ha visto che Oreste Alagna è passato al Psi? Era assessore, poi è stato fatto fuori, e dalla maggioranza è passato all’opposizione. Lei che è ancora della maggioranza in consiglio comunale che sostiene il sindaco Adamo come vede questo salto doppio di Alagna?
Ognuno è libero di fare le proprie scelte. Non so se quella di Alagna sia una conseguenza della perdita della carica di assessore. La sua famiglia è storicamente socialista, quindi rientrerebbe di nuovo a casa.
Fa strano però questo cambio repentino. Da assessore all’opposizione, in un attimo. E’ sempre un pezzetto di maggioranza che se ne va per il sindaco Adamo. Secondo lei il sindaco non dovrebbe pensare a riprendere il bandolo, cercare di fare il punto politico di quello che sta succedendo in consiglio comunale?
Più di una volta ho sollecitato una verifica politica. Io stesso ho detto che rimango nella maggioranza ma voterò gli atti di volta in volta con responsabilità. Anche questo dovrebbe fare pensare. Sarebbe opportuno sederci tutti attorno a un tavolo e vedere di dare la giusta rotta a questa nave.