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26/05/2014 06:35:00

Famà: "Perchè il sindaco Adamo non aiuta il Museo Baglio Anselmi di Marsala?"

I pasticci della manovrina del governo Crocetta colpisce anche il museo Baglio Anselmi di Marsala, e non arrivano i soldi per le pulizie. Maria Luis Famà, direttrice del Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala, cosa sta succedendo?
 

 

Sta succedendo una cosa strana, che non si era mai verificata nell’ambito della amministrazione dei beni culturali della Sicilia. Ancora non sono pervenuti i fondi per la pulizia del Museo Baglio Anselmi. Fino al 30 aprile avevamo una ditta che regolarmente curava le pulizie. A causa di ritardi dovuti alla variazione di bilancio regionale non è stato possibile al dipartimento dei beni culturali, dal quale dipende il museo, mandare i finanziamenti necessari per i rinnovi. E’ ovviamente una situazione transitoria.
 

 

Perché i fondi prima o poi arriveranno, si spera.
 

 

Sì. Però nel frattempo ci siamo un po’ arrangiati, pulendo noi i servizi igienici degli uffici, o grazie alla collaborazione di qualche custode particolarmente attento e sensibile. Il tutto per tenere pulito il minimo indispensabile. Ma i servizi igienici per il pubblico sono fondamentali. Allora sono stata costretta a chiuderli ai visitatori, perché non potevamo tenerli aperti se non potevamo quotidianamente pulirli. Questo ha comportato numerose proteste da parte dei turisti e degli studenti che vengono a visitare il museo. Perché il tutto è successo proprio durante il periodo in cui solitamente le scuole vanno in gita.
 

 

In tutto ciò è intervenuta l’associazione Amici del Parco Archeologico.
 

 

Sono stati gli unici a darci una mano. Grazie alla sensibilità del consiglio direttivo dell’associazione, a partire dal presidente Nino Alabiso, è stato deciso di dare quei pochi soldi che ha l’associazione per pulire i servizi igienici. Questo è stato possibile anche grazie alla sensibilità della ditta Pulieuro di Vito Abate, che ha fatto un prezzo molto basso. Questo nell’attesa dei finanziamenti dovuti dalla Regione. E’ stato davvero un aiuto prezioso. Non solo per pulire i bagni, ma anche per le sale del museo e gli altri locali. Adesso i visitatori possono usufruirne.
 

 

Ma avete scritto alla Regione chiedendo l’erogazione dei fondi?
 

 

Certo. La mia prima lettera di promemoria, con la quale ricordavo al Dipartimento che stava per scadere il contratto e che si rendeva urgente l’erogazione del finanziamento, risale a prima della scadenza del contratto, al 22 aprile. Poi ho scritto altre lettere.
 

 

Hanno risposto?
 

 

Ho saputo che erano a lavoro per trovare queste somme nel bilancio. Ma ancora non è arrivato nulla.
 

 

Avete chiesto aiuto anche al sindaco di Marsala Giulia Adamo?
 

 

Certo. Ho scritto il 13 maggio al sindaco.
 

 

E cosa le ha chiesto?
 

 

Che ci desse una mano, innanzitutto collocando dei bagni chimici nel parcheggio adiacente al museo, Largo Signorino. E ho chiesto anche di mandare qualche dipendente comunale addetto alle pulizie per dare un aiuto in questa fase.
 

Le ha risposto il sindaco?
 

Niente. Non ho ricevuto alcuna risposta.
 

E come mai?

Non lo so. E’ una cosa strana. Perché il decoro e la buona immagine del museo non è interesse esclusivo della Regione, ma anche del Comune di Marsala. E’ il museo della città. E’ l’unico museo archeologico della provincia, la città dovrebbe avere interesse a rispondere a una richiesta d’aiuto.
 

 

Anche perché c’è anche una convenzione in base alla quale girate al Comune di Marsala una parte dei vostri ricavi.
 

 

E non solo, la convenzione stabilisce che il comune dovrebbe anche curare la manutenzione del museo, se necessario. Venne fatta quando era sindaco Renzo Carini. Il tutto in cambio del versamento del 30% del ricavato della vendita dei biglietti. L’anno scorso abbiamo dato al Comune di Marsala più di 30 mila euro.
 

 

Come stanno andando le visite al Museo?
 

 

Naturalmente crescono. Nel settembre 2010, nacque l’ex “Parco archeologico e ambientale presso le isole dello Stagnone e delle aree archeologiche di Marsala e dei comuni limitrofi”.
 

 

Quello dal nome lunghissimo.
 

 

E da allora i dati parlano chiaro, c’è stato un incremento di visitatori di anno in anno sempre maggiore. L’anno scorso il Parco stava nella top ten dei parchi e musei dei beni culturali che hanno avuto i maggiori introiti grazie allo sbigliettamento. Tra i primi dieci significa essere assieme ai siti come Selinunte, Taormina, la Villa del Casale di Piazza Armerina. I risultati sono reali e concreti.
 

 

Ma nonostante questo nessuno viene in soccorso?
 

 

Io mi sento molto sola, a fronte del silenzio del sindaco Adamo. Per fortuna esiste l’associazione Amici del Parco Archeologico, che ha dimostrato in tantissime occasioni di avere veramente a cuore il bene del museo e del parco. La città e le persone più attente al bene del nostro patrimonio danno risposte reali.