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30/05/2014 06:35:00

A Marsala gli incarichi pubblicitari li decide il sindaco Adamo. Ma con quali criteri?

La legge parla chiaro. Se un ente pubblico deve fare della pubblicità, per spettacoli, eventi o anche soltanto per comunicazioni istituzionali, deve predisporre un piano di comunicazione. Con tutti dettagli su budget, costi, e quant’altro. Questo nei paesi seri  e nelle città dove le cose vengono fatte in maniera legale e trasparente. Diversa cosa succede a Marsala. Dove il Comune distribuisce contributi per campagne pubblicitarie senza predisporre bandi, piani di comunicazione, ma solo seguendo il volere del sindaco Giulia Adamo. 
L’ultimo incarico pubblicitario  va a Radio Azzurra Marsala, che ha proposto al sindaco Adamo dei passaggi pubblicitari per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata a 3.000 euro. Proposta che è stata subito accettata, con una piccola riduzione stabilendo il prezzo a 2.500 euro. Chi lo ha stabilito? Il sindaco Adamo, ha fatto tutto lei. Lei ha ricevuto la proposta, lei ha girato l’ordine alla dirigente Antonella Zerilli indicando la cifra e l’approvazione della proposta. Nella delibera si legge che il sindaco, in calce alla proposta dell’emittente radiofonica, ha apposto una annotazione dando l’ok alla Zerilli. Il tutto senza gara, senza avviso pubblico, senza nulla. Proprio come qualche settimana fa con il free press Marsala C’è, a cui il Comune di Marsala ha affidato la pubblicazione di sei pagine  pubblicitarie sulle manifestazioni garibaldine. Anche qui, nessun bando, nessun piano di comunicazione, solo una delibera, con incarico diretto. E tra l’altro intestato a Marsala C’è, che è semplicemente il nome della testata e non dell’editore o della ditta che ne gestirebbe gli spazi pubblicitari. Ma quali criteri segue il sindaco Adamo per stabilire a chi dare soldi per campagne pubblicitarie e a chi no? Di sicuro non quelli ufficiali, dettati dall’ascolto, dalla tiratura, dai clic, o da un piano di comunicazione che le amministrazioni pubbliche dovrebbero predisporre quando decidono di assegnare incarichi del genere. Ad oggi, a proposito di radio ad esempio, l’Eurisko è l’istituto che monitora gli ascolti radiofonici e certifica i dati. Poi ci sono altri strumenti. Per il web, ad esempio, basta fare dei sondaggi e chiedere dati certificati da Google Analitycs. Questo se si vogliono fare le campagne pubblicitarie con l’intenzione di far arrivare il messaggio al più alto numero di persone possibile. In altri Comuni questa è la prassi. Poi altro discorso è se si vogliono “premiare”, ad esempio,  le testate più morbide con l’amministrazione o che non sono state portate in tribunale dal Sindaco.  Resta però il fatto che gli incarichi pubblicitari, deliberati in questa maniera, sono illegali. E l'Autorità Anticorruzione su questa e altre vicende è sta pienamente informata. La legge 150 del 2000 stabilisce infatti che, nel momento in cui un’amministrazione decide di pubblicizzare un evento o qualsiasi altro tipo di informazione deve predisporre un piano di comunicazione. Ma qui i criteri seguiti, dicevamo, sono quelli decisi dal sindaco o dal suo cerchio magico. Così come non si comprendono i criteri seguiti per le apparizioni delle aziende in tv. In questi giorni a Marsala c’è stato Davide Mengacci, a registrare una puntata della sua trasmissione su Rete 4, Ricette all’Italiana. Ebbene, durante la registrazione della puntata, erano presenti alcuni marchi di ditte marsalesi dei più svariati prodotti e servizi. E’ tutta pubblicità. Ma chi lo sapeva? Da chi e in base a quale criterio sono state scelte alcune ditte a essere pubblicizzate su una tv nazionale piuttosto che altre? In città, nessuno era stato informato. Tranne ovviamente, chi di dovere...