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30/05/2014 17:32:00

Marsala. Controlli sul pesce illegale della Guardia Costiera. Sanzioni per 25 mila euro

Sanzioni per 25 mila euro emanate dalla Guardia Costiera di Marsala nei confronti dei pescatori illegali. Multe elevate a otto persone che non hanno rispettato la legge sulla tracciabilità del prodotto pescato. Un’altra multa, anche questa salatissima, è stata inflitta a un venditore ambulante di ricci di mare. 4 mila euro la sanzione elevata dal Circomare di Marsala, in considerazione del fatto che nei mesi di maggio e giugno è vietata la pesca dei ricci di mare.
Nel mese di maggio è stata intensificata, anche in relazione all’apertura della pesca speciale del tonno rosso, l’attività degli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo-Guardia Costiera di Marsala guidati dal Comandante (Tenente di Vascello Raffaele GIARDINA) al fine di garantire il rispetto della normativa disciplinante la pesca con mirati controlli lungo tutta la sua filiera dal pescato sbarcato dalle unità da pesca sino alla vendita del prodotto ittico presso gli esercizi commerciali al dettaglio “passando” attraverso i centri di stoccaggio ed i grossisti.
L’attività di controllo e monitoraggio del territorio ha impegnato gli uomini del Circomare in periodici pattugliamenti via terra e via mare del territorio marsalese con l’intenzione di garantire una presenza qualificata ed un riferimento certo a tutela di tutti i cittadini consumatori.
In tale ottica i controlli sono stati estesi anche al settore della vendita ambulante ed è stata accertata una recrudescenza di alcune illegittimità legate a tale tipo di vendita non consentita per la mancanza del rispetto di tutta la normativa di settore che determina la necessità della tracciabilità al fine di assicurare la provenienza certa e certificata del prodotto ittico per salvaguardare, ance, la salute del consumatore.
Dalle verifiche effettuate si sono resi necessari una serie di interventi sanzionatori che hanno condotto, in alcuni casi, al sequestro del pescato perché privo della documentazione prevista per legge indispensabile per la sua commercializzazione.
In particolare, sono stati elevati 8 processi verbali amministrativi (pari in totale ad € 25.000,00) per la riscontrata assenza di tracciabilità, per aver commercializzato prodotti ittici senza aver adempiuto all’obbligo di presentazione della nota di vendita, per mancanza di igiene nella detenzione del prodotto ittico nonché per l’assenza di provenienza certa di alcune partite di tonno rosso.
Il pescato rinvenuto senza la prevista documentazione e detenuto illegittimamente per essere commercializzato pari a circa una tonnellata è stato posto sotto sequestro amministrativo in attesa (per parte di esso) che venga verificata la sua edibilità piuttosto che ne venga disposta la distruzione a seguito delle determinazioni del servizio veterinario.
Sempre nell’ambito dei controlli effettuati è stata riscontrata la commercializzazione, ad opera di un ambulante, di “ricci di mare” che sono stati sequestrati in considerazione del fatto che nel periodo di maggio e giugno ne è vietata la cattura per consentirne il ripopolamento nonché perché ne è vietata la vendita in quanto prodotto discendente da pesca sportiva.
Gli echinodermi sono stati rigettati in mare perché ancora vitali ed al trasgressore è stato contestato un verbale amministrativo pari ad € 4.000,00.
I militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala hanno, inoltre, redatto due notizie di reato pur se contro ignoti atteso che, a seguito di indagini esperite, si è accertata la matrice dolosa dell’incendio, occorso qualche settimana fa, che ha interessato un container in porto sul quale erano divampate le fiamme a cagione del tentativo di furto del materiale ferroso di cui è costituito.