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09/06/2014 17:37:00

Erice, controlli antincendio del Comune. Multata pure l'Aeronautica. Ieri primo fuoco...

 Nell'ambito delle azioni di prevenzione incendi poste in essere con specifiche Ordinanze dal Sindaco di Erice Giacomo Tranchida, anche al fine di mantenere in sicurezza aree pubbliche e private che registrano presenza di erbacce infestanti, in prossimità di abitazioni, pinete ed aree boscate, terreni coltivati a frumento ecc, nonché, strade statali, provinciali e comunali, altresì aree demaniali in condizione di mancata coltura e/o abbandono, tutti facili conduttori d'incendio, come da prassi, il Comando della Polizia Municipale ha avviato la contestuale azione di monitoraggio.

Dai primi accertamenti, in aree particolarmente a rischio per la pubblica e privata incolumità, l'esito delle prime contestazioni e verbalizzazioni in ragione di 400 € di ammenda (cui seguirà  contestuale ordinanza con intimazione alla scerbatura, pena denuncia all'AG ed intervento sostitutivo comunale in danno dei proprietari inadempienti), come segue:

A) loc. Piano Guastella:
1- proprietario sig Manzo Luigi
2- proprietari sigg Gigante Baldassare e Arnone Giovanna
3- proprietaria sig.ra Impellizzeri Vittoria
4- proprietari sigg Gigante Alberto e Sardo Isabella
B) loc. Pizzolungo:
1- via Turno, proprietario Cammareri Salvatore
C) loc. Crocifissello:
1- via Crocifissello, proprietari sigg Simonte Antonino e Gentile Grazia

D) loc. Argenteria:
1- ente proprietario Aereonautica Militare.

I controlli continueranno in maniera incessante, al pari delle eventuali contestazioni e sanzioni. Al riguardo, anche in termini collaborativi s'invitano i cittadini a segnalare la presenza di aree a rischio direttamente al Comando della Polizia municipale centr. 0923.555001/502207.

Altresì, si rende noto che a fronte delle mancate operazioni di mantenimento ai fini antincendio delle aree boscate su Monte Erice del Demanio forestale regionale, stante i gravissimi ritardi della Regione nell'avvio dei cantieri di lavoro per la realizzazione delle fasce parafuoco (invero emulata da alcuni Enti periferici della stessa Regione, quali ad esempio la Provincia, le cui strade ed aree provinciali versano in condizione di assunta pericolosità: vedasi aree attorno all'Università sul lungomare Dante Alighieri od al Giardino degli Aromi in via Cosenza, nonché, sull'incertezza dell'avvio delle pattuglie antincendio di Protezione Civile regionale), condizione che financo hanno portato l'Amministrazione comunale ericina con propria pala meccanica ad intervenire in alcuni tratti del demanio forestale sulle pendici del Monte Erice e non solo (peraltro distogliendo tale mezzo dalle consuete operazioni pulispiaggia del lungomare San Giuliano), la sollecitata convocazione del tavolo prefettizio che lunedì 9/6/2014 sarà chiamata a definire una straordinaria strategia di azione e controllo sul territorio, in particolar modo nei Comuni di Erice e Valderice, a fronte delle su esposte inadempienze regionali.

E ieri, con il caldo, ad Erice c'è stato il primo grave incendio della stagione. Ecco come lo racconta il sindaco Giacomo Tranchida:

Attorno alle 14, in prossimità del noto "picco" del grecale, che spira da nord-nord/est, in maniera probabilmente "scientifica", a sentire i miei collaboratori più navigati in materia, l'incendio, da valle (zone private, estese ai pendici della prima zona inaccessibile di montagna) prende di mira l'area boscata del demanio forestale della Regione siciliana della località Martogna. Questo e' l'obiettivo: l'unica area sopravvissuta sul fronte nord di Monte Erice (ovviamente non tutelata, come le altre, invero, dalla mancata realizzazione dei viali parafuoco).
L'allerta comunale scatta subito, interagendo con la centrale della Forestale, ma una consapevolezza e' ormai nota fra gli "addetti": le forze ed i mezzi in campo saranno rinvenibili, in larga parte, sui Vigili del Fuoco e sulle Associazioni di Volontari di PC allertate dal Comune.
La Regione, nei fatti, istituzionalmente chiamata a DIFENDERE il "suo" patrimonio, e' latitante:
A) non solo perché non sono state ancora avviate ed e' probabile che non partiranno (!) le giornate lavorative - sotto la direzione dell'Azienda Foreste Demaniali - degli operai impegnati per fare le UTILISSIME fasce parafuoco del demanio regionale. Tant'è che, da oltre una settimana, distogliendola dal servizio di pulizia (!!!) della spiaggia del Lungomare, la PALA MECCANICA COMUNALE con relativo nostro personale opera in via SOSTITUTIVA nelle zone accessibili del demanio regionale forestale sul versante più a rischio (fronte vento di scirocco) quello a sud di Monte Erice, in particolare, ma non solo;
B) altresì, non sono ancora al pari partite le giornate lavorative del personale impegnato - sotto la direzione dell'Ispettorato Forestale - nelle azioni di spegnimento di eventuali incendi con relativi mezzi.
La Regione, comunque, in maniera encomiabile, si presenta sul fronte con il Dirigente dell'IRF Giardina, che richiama prontamente in servizio, il personale in divisa e non, di cui dispone.
La potenza d'intervento sul fronte del fuoco che nel frattempo si estende notevolmente per larga parte del primo versante montano, cominciando a lambire le aree limitrofe alle case e villette sparse di Martogna bassa, oltre che l'area boscata sopra l'omonima strada provinciale, rimane riconducibile ai Vigili del Fuoco che a poco a poco arrivano da diversi presidi della provincia ed ai mezzi dei Volontari di Protezione Civile, convenzionate - con mero rimborso spese vive - già da alcune settimane, come ogni anno, dal Comune di Erice. Parliamo di semplici Associazioni: Vigili del Fuoco Discontinui, Humanitas Trapani, SOS Valderice, coordinate dal Resp.le PC comunale geom Tilotta, con analogo modulo antincendio.
L'inaspettato ma assai prezioso e fortunato intervento, a difesa dell'area boscata di Martogna, arriva poi da una quindicina di atleti di downhill / mountain bike dell'Ass.ne Extreme Sport Tour Sicily, che impegnati su un percorso convenzionato con il Comune di Erice, abbandonano le loro bici ed alla meglio si danno da fare nel cimentarsi in altro "sport estremo": spegnere i primi focolari a ridosso della pineta di Martogna, atteso che il forte vento di grecale aveva fatto "volare" il fuoco oltre la strada prov.le.
Vigili Urbani e Carabinieri di Erice si adoperano bloccando anche il traffico, al pari viene prudentemente bloccato il servizio funiviario, con non pochi disagi per turisti e visitatori.
Sul finire, dopo oltre 3 ore di fuoco, a bonifica, i canadair allertati dalla Prefettura che arrivano da ...ROMA. Non e' dato capire al riguardo, se è perché in Sicilia eventuali mezzi aerei del Corpo Forestale, stazionati in punti Elisuperfice vicine (vedasi ad esempio Palermo) siano o meno oggi financo "disoccupati" o senza benzina... tanto per "alimentare" il fuoco!?!
La prima "partita" contro gli incendi "annunciati", per rimanere in tema sportivo, ad omaggio degli atleti di mountain bike e dei volontari PC che in primis ringrazio, nonostante il preventivo e "doloso" abbandono di campo della Regione, diversamente chiamata per legge a difendere il proprio "campo da gioco" viene vinta dalle "riserve" e rincalzi.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma il campionato e' lungo, ed il timore che la 1' squadra (la Regione) chiamata a difendere lo scudetto (il demanio boschivo REGIONALE di Monte Erice) rimanga invece in panchina, comincia a diventare realtà drammatica.
Tanto e' quanto ho avuto modo di scrivere nelle scorse settimane al Presidente della Regione ed al Prefetto, nonché di denunciare ieri mattina direttamente de visu al Capo Dipartimento di Protezione Civile Regionale dr Foti, ricordando a me stesso che così come un Sindaco ha la responsabilità sul campo in materia di Protezione Civile comunale, lo stesso dicasi ed a maggior ragione e con più poteri e risorse vale innanzitutto per il Presidente della Regione. Un Sindaco può essere sfiduciato o rimosso per incapacità o fatto grave. Bene non conosco la Legge regionale in materia, ma forse ancor più ne dovrebbero sapere i Parlamentari regionali, per cominciare dalla nostra Provincia, ai quali giro la domanda oggi, nell'attesa di poter loro offrire un pasticcino ericino quando, come di consueto, arriveranno in gradita visita ad Erice.
Domani, il proposto e responsabilmente convocato vertice in Prefettura. Da parte mia per chiedere una cosa "assurda" ma indispensabile: uno straordinario e sostitutivo intervento per le attività di vigilanza antincendio da parte della Forze dell'Ordine ed anche dell'Esercito su monte Erice, ancora più a rischio e non solo nelle diverse giornate ventose (...non di solo scirocco!) ... in conseguenza dei mancati avvii delle giornate lavorative di tanti operai forestali!
A quella degli sbarchi si aggiungerà un'altra emergenza in questa terra bellissima ma costantemente a rischio emergenza. Quasi incombesse, oggi, l'onere di portarsi una "croce" in più?!? Si, perché assieme alla battaglia per l'acqua, oggi quella per difendere le case dagli incendi deve fare i conti con una "crocetta" sempre più pesante, e sovente fumosa assai: la Regione che non vogliamo!!!
Soluzioni alternative? ...stimolare la cittadinanza vigilante, magari con una "taglia" da 500€ per ogni segnalazione antincendio ...visto che non partono i cantieri di servizi regionali per i disoccupati forse potrebbe essere un modo per fare l'ennesima "rivoluzione" crocettiana.
Alla fine, sempre di fumo parliamo...

Qui la nota di Legambiente sull'incendio a Erice.

Legambiente Sicilia stigmatizza che l’incendio di ieri di Monte Erice, che segue quelli del Parco dell’Etna o di Vendicari, costituisce una tragedia annunciata, premonitrice di quello che potrebbe diventare in quest’estate un vero disastro in danno della natura e della collettività.
In piena stagione antincendio, come denunciato lo scorso maggio, la Regione si è avventurata in un assurdo e controproducente accorpamento degli operai antincendio (gestiti sino allo scorso anno dal Corpo Forestale regionale) con quelli addetti alla manutenzione dei boschi (gestiti dall’Azienda Foreste Demaniali) in attuazione di una brutta norma contenuta nella legge finanziaria 2014 (articolo 12 LR 5/2014) che sta avendo solo l’effetto di bloccare importanti attività per la tutela del territorio e di scardinare assetti organizzativi ben funzionanti.
“Lo scorso 8 maggio è stata firmata una Convenzione tra due Dipartimenti della Regione Corpo Forestale e Azienda Foreste Demaniali che è un concentrato di bizantinismi e passaggi burocratici - dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – che sta facendo saltare l’efficiente servizio antincendio della Regione (ben funzionante sino allo scorso anno) e creando il presupposto per il fallimento operativo della Forestale, forse voluto. Gli operai antincendio passano dal Corpo Forestale all’Azienda Foreste ma solo per la gestione economica, verranno utilizzati di nuovo dal Corpo Forestale ma su finanziamento dell’Azienda però a seguito di perizie redatte dal Corpo Forestale da inviare all’Azienda, e così via con altri assurdi meccanismi che stanno di fatto ritardando le attività sul campo. Una Convenzione che sposta tonnellate di carte, solo carte, tra 2 uffici della stessa Regione (fascicoli personali,certificati medici, perizie, elenco di attrezzature, fogli presenza, ecc) e sta già producendo solo difficoltà applicative e dilatando oltremodo i tempi amministrativi e tecnici in un settore che dovrebbe essere caratterizzato da rapidità, efficacia, efficienza”.
Legambiente Sicilia lancia un accorato appello ai neo Assessori Regionali all’ Agricoltura Ezechia Paolo Reale e al Territorio Maria Rita Sgarlata: “Fermatevi, congelate la convenzione, impegnatevi ad annullare l’articolo 12 della LR 5/2014, ridate serenità al settore forestale in piena stagione antincendio e consentendo lo svolgimento dei servizi come avvenuto lo scorso anno, quando sono stati registrati importanti successi nel contrasto agli incendi”.
Legambiente Sicilia, dopo la recente denuncia del Capo della Protezione Civile Gabrielli sulla mancanza di mezzi aerei regionali, chiede allo Stato, in tutte le sue articolazioni anche di controllo delle scelte operate dalla Regione, di intervenire per ripristinare il rispetto di elementari criteri di efficacia e razionalità nel funzionamento di un importante servizio, come quello antincendio, a tutela dell’ambiente e soprattutto dell’incolumità di comunità e beni collettivi.