Lesioni personali colpose è il reato contestato a due medici del Pronto soccorso dell’ospedale “Borsellino” finiti sotto processo davanti al giudice Matteo Giacalone. Si tratta di Vito Sciacca Parrinello e Antonio Guarnotta. A denunciarli è stato il fratello di un paziente (S.L., di 51 anni) che il 3 maggio del 2013, poco prima delle 7 del mattino, arrivò al Pronto soccorso con sintomi tipici di una ischemia cerebrale in corso: deviazione della rima labiale e un occhio che tendeva a non allinearsi. Secondo l’accusa, i due medici non si adoperarono tempestivamente per trasferire l’uomo al Villa Sofia di Palermo. Attualmente, S.L. ha ancora un braccio semiparalizzato e difficoltà visive. A difendere i due medici sotto processo gli avvocati Carlo Ferracane e Nicola Sammaritano, che dichiarano: ‘’Il paziente è stato sottoposto a Tac, prelievo del sangue ed è stata chiesta per lui una consulenza neurologica’’. Al momento dell’arrivo di S.L. al pronto soccorso il medico di turno era Vito Sciacca Parrinello, al quale poi subentrò Antonio Guarnotta, che, visti gli esiti degli esami, ha disposto il trasferimento in un nosocomio idoneo per le cure necessaria al tipo di patologia: il Villa Sofia di Palermo. ‘’Come si evince anche dalla relazione dei consulenti della Procura – continuano i due avvocati difensori - il trasferimento è avvenuto entro quattro ore e mezzo, ossia entro i tempi stabiliti dai protocolli sanitari. Gli stessi consulenti hanno riconosciuto la conformità alla scienza medica dell’operato dei due medici. Chiederemo il rito abbreviato condizionato dall’audizione di due nostri consulenti medico-legale, che chiariranno l’inconsistenza dell’accusa’’. Il 28 ottobre si terrà la seconda udienza del processo.