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13/06/2014 07:27:00

Marsala, condannato per aver mostrato materiale porno alla figlia della compagna

Un pregiudicato marsalese di 51 anni (L.A.S.) è stato condannato dal Tribunale a 3 anni e 4 mesi di carcere per avere mostrato materiale pornografico alla figlia minorenne della sua convivente, nonché per lesioni e violenza privata ai danni di quest’ultima e possesso di un coltello. L’imputato, difeso dall’avvocato Chiara Bonafede, è stato, invece, assolto dalle accuse di avere abusato sessualmente della minore, all’epoca dei fatti (2011-2012) tredicenne, nonché da estorsione (non luogo a procedere per remissione di querela) e minacce all’ex compagna. Tra le pene accessorie, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da incarichi e impieghi presso scuole o luoghi frequentati da minorenni. Per il pregiudicato il pm Francesca Rago aveva chiesto la condanna a dieci anni di carcere. In aula, la figlia dell’ex compagna di L.A.S. ha dichiarato di avere subito ripetute violenze sessuali tra il 2011 e il 2012. ‘’Abbiamo ragione di credere – dice, però, l’avvocato Chiara Bonafede - che la ragazzina fosse mossa da rabbia per il fatto che l’imputato aveva lasciato lei e la madre, ma in precedenza aveva dichiarato che per lei era come un padre’’.


Tre romeni assolti dall’accusa di rapina
Tre romeni sono stati assolti dal tribunale di Marsala dall’accusa di aver rapinato due connazionali. Alla sbarra erano Cantia Georgel, di 28 anni, Costantin e Ionut Chiciug, di 29 e 30. Ionut è attualmente ‘’irreperibile’’. Due erano inizialmente le rapine contestate. Una consumata l’8 gennaio 2012 quando, in contrada Bufalata, i tre, secondo l’accusa, avrebbero picchiato due connazionali (padre e figlio) sottraendo loro 600 euro. L’altra nel 2008. Nella sua requisitoria, comunque, il pm Francesca Rago aveva ridimensionato le accuse, chiedendo la condanna a due anni di carcere per i fatti del 2012, con derubricazione del reato da rapina in rissa. Per i fatti del 2008, invece, aveva chiesto l’assoluzione. Su quest’ultima vicenda, però, il tribunale non si è pronunciando, rinviando nuovamente gli atti in Procura.