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27/06/2014 06:20:00

Abusivismo, clientelismo, sporcizia. "Così i turisti scappano dalle spiagge di Marsala"

Ogni anno, Pino Amodeo, presidente dell’Adoc in provincia di Trapani, il sindacato dei consumatori, prende carta e penna e scrive una lettera all’amministrazione. Ogni, anno, quando comincia l’estate, per denunciare lo stato delle spiagge a Marsala. Amodeo, anche quest’anno non è cambiato nulla. Cos’è successo questa volta?

 

Il problema è semplice. Le nostre spiagge libere non sono accessibili al pubblico. Abbiamo raccontato l’episodio di alcuni turisti che si trovavano a San Vito e attirati dalla Bandiera Blu a Marsala hanno voluto fare una visita nel nostro mare, ma gli hanno detto che la Bandiera riguardava solo il lido. Sono andati nella spiaggia libera, ma qui c’era tanta sporcizia, poi c’erano i soliti incivili che giocavano a pallone, e non avendo tranquillità sono andati via dopo mezz’ora.

 

Ma la situazione non è così solo al Signorino.

 

No. Basterebbe vedere cosa c’è all’accesso al mare numero 1, in zona Mediterraneo. Un turista che viene a Marsala da dove ci va? Gli accesi al mare sono nascosti, non ci sono parcheggi vicini, devono incamminarsi in viuzze tortuose, in mezzo alle case abusive con i proprietari addirittura infastiditi se qualcuno passa da lì. Le strade di accesso al mare, sono comunali, sono però ostruiti da lidi per i quali sono state anche ampliate le concessioni. Questo è illegittimo per noi, e lo diciamo da anni.

 

Quale potrebbe essere la soluzione?

 

Bisogna innanzitutto misurare i lidi, se occupano gli spazi stabiliti dalla legge e alle concessioni rilasciate. Il Comune di Marsala rilascia concessioni fregandosene delle regole.

 

Esiste il Piano di utilizzo del demanio marittimo. Ma che fine ha fatto?

 

E’ stato deliberato l’anno scorso ma non viene attuato. Ci sono dei parametri da rispettare, per i lidi e le concessioni. La dimensione dei lidi, le distanze tra un lido e un altro, Una serie di incombenze che sono specificate nella legge. Il Comune di Marsala ha adottato questo piano in maniera clientelare, con degli emendamenti che sono stati preparati in consiglio comunale ma di cui non si conosce l’esito. La delibera è stata inviata alla Regione. Ma c’è un atteggiamento dilatorio. Nel frattempo non facciamo nessuna politica del turismo. Per questo ho proposto al sindaco e al presidente del consiglio comunale di fare un giro, nel versante nord e sud. Una città che ha due litorali non può essere gestita in questo modo. Se si ha una concessione per 50 metri deve occupare quelli, non il doppio. Questo avviene ogni anno a Marsala.

 

Lei parla di clientelismo, Amodeo, a cosa si riferisce?

 

Ci sono stati anche fatti balzati alla cronaca giudiziaria in questi anni. Diciamo che c’è una prevalenza dell’interesse del singolo rispetto a quello della comunità.

 

Ma a proposito di pulizia, il sindaco parla sempre dei grandi sforzi che sta facendo l’amministrazione.

 

Non basta. Ogni anno si dice sempre la stessa cosa. Se una ditta non ha le attrezzature adeguate, si cambi ditta. Io rispetto i lavoratori, saranno bravi, ma mi viene difficile capire perché dentro i lidi è tutto pulito e sistemato e nelle aree libere è una giungla. A San Vito la spiaggia è pulita, tutta.

 

Anche quest’anno i bagnini e la vigilanza delle spiagge comincia a luglio. E’ tardi?

 

La stagione non è ancora cominciata del tutto. Ma anche questa è una cosa che va programmata. Ci sono turisti che vengono tutto l’anno e gli piacerebbe andare in spiaggia. Per non parlare dei parcheggi. Non ce ne sono. E quei pochi che abbiamo ci sono dei parcheggiatori abusivi.

 

In tutto ciò, la guardia di finanza ha scoperto altre case abusive sulla costa.


L’abusivismo è un problema perenne. Bisogna vedere anche gli scarichi di queste case dove finiscono, il paradosso è che hanno tutte le concessioni per la luce, ad esempio. L’abusivismo edilizio ha distrutto la possibilità di un certo sviluppo turistico che potrebbe essere molto meglio di altre città. Possiamo però fare qualcosa. Ma non c’è da parte di nessuno l’intenzione a una vera e seria politica del turismo.