Anche il commissario della ex provincia di Trapani, Antonio Ingroia, scende in campo per capire quali saranno le sorti dell'aeroporto di Trapani - Birgi. La Provincia con il "Vincenzo Florio" non c'entra più nulla, le sue quote sono passate infatti alla Regione Siciiana, ma Ingroia ha scritto al governo facendo presente che ancora il nostro territorio aspetta i soldi che erano stati promessi da Roma quando ci fu la guerra in Libia - con l'aeroporto chiuso per mesi - a titolo di ristoro per i danni subiti dal comparto. Si tratta di 5 milioni di euro.
All'inizio erano 10 milioni di euro, poi il senatore Antonio D'Alì, che era quello che più di tutti si era battuto per il provvedimento, ha fatto scontare dall'importo i soldi che Airgest doveva invece all'Enac. E la quota è stata dimezzata.
"Ci facciamo scrupolo di evidenziare – scrive il Commissario Ingroia – che l’aeroporto civile di Trapani Birgi necessita di un urgente rilancio che lo riporti alla competitività raggiunta prima della chiusura causata dalle operazioni militari ex risoluzione ONU n. 1973".
"Una malaugurata e prolungata inerzia – prosegue Antonio Ingroia – ne determinerebbe un deprecabile declino (già essendosi manifestato un depauperamento dei voli) e la conseguente rovinosa caduta dell’unico vero flusso economico attivo che questo territorio può annoverare e del quale godono non poche attività legate al turismo, al commercio e all’agricoltura".
"Per tali motivi – conclude la nota – questa Gestione Commissariale, sostenendo convintamente le ragioni avanzate dalla SpA Airgest, rassegna la propria ampia disponibilità a coordinare – quale soggetto amministrativo di area vasta – un tavolo tecnico che il Governo nazionale vorrà nel breve autorizzare, legittimare e sostanziare con il proprio alto patrocinio".
Si muove anche il Sindaco di Trapani, Vito Damiano, che ha incontrato l'assessore regionale ai trasporti, Torrisi, e in una nosta stampa fa sapere di aver ottenuto "un importante e confortante impegno economico da parte dell’Assessorato ai trasporti e alle infrastrutture, utile a tutelare gli interessi del territorio trapanese"
“È con grande soddisfazione che voglio evidenziare – ha sottolineato il Sindaco – il significativo risultato, reso pubblico recentemente dallo stesso Assessore Torrisi a Mondello, al quale si è arrivati con un lavoro silenzioso e fattivo, che non risponde a logiche parolaie e di immagine. Per la sua lungimiranza e imparzialità, ringrazio l’Assessore Torrisi, e con lui il Direttore generale del Dipartimento, che hanno dimostrato sensibilità alle problematiche dell’intero territorio siciliano e non a quelle circoscritte ad aree di diretto o personale interesse”. In particolare il riferimento di Damiano è a20 milioni di euro che saranno destinati ad investimenti sugli aeroporti di Trapani e Palermo dei quali miglioreranno la funzionalità e l’efficienza.
Nel frattempo fanno discutere i dati relativi al traffico dell'aeroporto, che segna per la prima volta negli ultimi anni una decrescita, nonostante il rinnovo del contratto con Ryanair. Alcuni operatori commerciali del settore turistico hanno lanciato una petizione on line per chiedere la rimozione del Cda dell'Airgest (richiesta fatta anche più volte dal Sindaco di Marsala, Giulia Adamo): “A fronte di un aumento di passeggeri su tutti gli scali siciliani, quello gestito da Airgest è l´unico che registra il segno negativo con la promessa, nella stagione invernale, di un ulteriore diminuizione dei voli e quindi, ulteriormente dei passeggeri. I cittadini della provincia di Trapani, in quanto principali beneficiari dei flussi turistici da e per l´aeroporto, ma anche nella qualità di finanziatori dello stesso, tramite le loro tasse, hanno il diritto ed il dovere di fare sentire la propria contrarietà qualora vedessero mettere a rischio i proprio posti di lavoro e l´economia stessa della provincia di Trapani, causata da una gestione non efficace.”
Oltre alla rimozione di Castiglione, i promotori della petizione chiedono anche l’apertura di un dibattito pubblico sul futuro dell’aeroporto così come rimarcato anche dai commenti di alcuni firmatari che chiedono più trasparenza e partecipazione oltre che l’ingresso degli operatori turistici nei processi decisionali dello scalo aeroportuale.