Sempre la stessa musica:
non il misfatto, ma il suo annuncio fa impallidire,
anche infuriare gli uomini, lo so dalla mia esperienza.
E so anche che preferiamo punire colui che nomina il fatto,
piuttosto che colui che lo compie:
in ciò siamo tutti uguali, come in tutto il resto.
La differenza sta nel saperlo oppure no.
Christa Wolf, Cassandra
Noi giornalisti da qualche tempo scontiamo, tra le tante, una nuova disgrazia: l’obbligo della formazione continua. Come altre categorie professionali, l’Ordine ti obbliga a fare dei corsi, per ogni corso ti dà dei punti, ne devi racimolare un po’ ogni anno. Gettonatissimi sono i corsi di formazione su stampa e minori, da quello che vedo, oppure quelli sullo sport. Qualche giorno fa, a Marsala, a San Pietro, ho partecipato ad un incontro sul tema degli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni. Eravamo un centinaio a partecipare, giornalisti di Marsala, di tutta la provincia di Trapani, e del resto della Sicilia. Del resto, valeva otto sugosi punti, quel corso. Poi ci hanno detto che in realtà erano quattro, e ne sono nate fior di polemiche. E’ un Ordine serio, il nostro, che vi pare, se non ci impunta su queste cose, su cosa bisogna impuntarsi?
A fare i suoi saluti, ad un certo punto, è intervenuta anche Giulia Adamo, Sindaco di Marsala, padrona di casa. Ha discettato sul ruolo del giornalismo oggi, e sulla crisi che investe il settore. Lei.
Nessuno, tra i rappresentanti dell’Ordine dei Giornalisti o di Assostampa, ha avuto il coraggio di riprendere il Sindaco Adamo e dire: come può lei parlare di giornalismo e dare dritte sul mestiere quando ha trascinato in Tribunale il nostro collega Giacomo Di Girolamo chiedendogli in totale 200.000 euro di danni con dei motivi assolutamente pretestuosi?
Nessuno ha avuto il coraggio, anzi, il buon senso, di porre la questione. Sarebbe stata la sede opportuna. Ma, evidentemente, i miei “rappresentanti” erano più interessati alla fondamentale polemica sui punti che quel corso valeva.
Non è un fatto personale, è una questione di mestiere, di professione. Il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, ormai si accanisce su di me con modi e contenuti che vanno oltre il “bullismo istituzionale”. E’ un abuso del diritto, un tentativo - continuo, in ogni sede - di calpestare la mia dignità professionale, di farmi apparire nemico della città e solo “stravagante” cronista di cose inesistenti. E’ la prepotenza del ricco, del potente, di fronte al povero cristo, la voglia di rovinarlo, costi quel che costi.
E ha centrato il suo obiettivo, se davvero nè l’Ordine nè l’Assostampa hanno avuto il buon senso di intervenire per manifestare il loro disappunto di fronte a questa vicenda grottesca.
Il problema non sono io, in questa vicenda: oggi potrebbe capitare a me, domani potrebbe capitare a chiunque.
Ma se nessuno parla, significa, per l’Ordine dei Giornalisti, ed Assostampa, che il problema non c’è, e se c’è, sono io. E un rinfresco offerto dall’amministrazione vale più della libertà di fare il suo mestiere di un misero giornalista.
Per fortuna nelle stesse ore “Ossigeno per l'informazione”, l’osservatorio nazionale sulla libertà di stampa in Italia, interveniva ancora una volta per biasimare la condotta del Sindaco. E quindi, come al solito, per trovare aiuto e appoggio nelle cose di Sicilia, uno deve sperare nell’aiuto di chi sta fuori.
Ma non interessa parlare ancora di questo fatto, quanto di un’altra cosa. Ad un certo punto del suo intervento, davanti a tutti noi giornalisti - discenti, Giulia Adamo, ha un sussulto, fa quasi un saltello, e dice: “Ma….c’è Nicola! Nicoooooola”. Nicola è Nicola Cristaldi, Sindaco di Mazara, e giornalista. Anche lui ha bisogno di punti per la sua formazione professionale, anche lui era al corso. Ora, dovete sapere che Giulia Adamo e Nicola Cristaldi fino a poco tempo si odiavano, come si odiano bellamente i politici dalle nostre parti, poi è successo qualcosa di misterioso (come sempre, nulla nei rapporti tra i politici è trasparente, tutto è rimesso ai si dice, al cortile, ai sussurri…) e ora sono amicissimi. Tanto amici che Giulia Adamo è andata incontro a Nicola Cristaldi e i due si sono messi in disparte a parlare per un po’ dei fatti loro.
Nicola Cristaldi è giornalista, dunque. Io e lui apparteniamo allo stesso ordine. Lui fa politica, ha due pensioni d’oro, i baffoni, io campo facendo il mio mestiere e basta.
Qualche giorno dopo quell’incontro Nicola Cristaldi è stato condannato dal Tribunale di Marsala per dei reati poco edificanti: violenza privata, percosse e minacce. Ha minacciato e picchiato l’organizzatore di uno spettacolo estivo in piazza a Mazara che aveva “osato” criticarlo in pubblico, dal palco. Quella sera, Cristaldi arrivò in piazza vestito con una maglietta di Superman, con il solito codazzo di addetti-amici-supporter, prese a calci e pugni lo sfortunato tizio. E lo minacciò - raccontano i testimoni -: o sali di nuovo sul palco e chiedi scusa o stacco la luce e lo spettacolo non si fa più. Siccome il coraggio ormai non va più di moda, il tale salì sul palco, abbozzò le scuse e la serata fu salva. Qualche giorno dopo presentò denuncia. Il processo si è chiuso con la condanna di Nicola Cristaldi.
Ebbene, qui faccio richiesta che l’Ordine dei giornalisti sospenda il signor Nicola Cristaldi dall’ordine, in attesa del giudizio d’appello. Non ci sto a fare parte dello stesso ordine professionale con un tale condannato per percosse.
Non mi metto a citare regolamenti, leggi e circolari interne. Mi appello ad un solo articoletto della legge sull'ordinamento giornalistico, il 54, che recita: “La sospensione dall'esercizio professionale può essere inflitta nei casi in cui l'iscritto con la sua condotta abbia compromesso la dignità professionale”.
La dignità è importante. Il Sindaco di Marsala dice ad esempio che io non sono degno di essere marsalese. Va bene. Ma un giornalista - sindaco che picchia un tale solo perchè ha espresso dal palco una critica che dignità ha? Credo che Cristaldi leda moltissimo l’immagine professionale di entrambe le categorie, quella dei sindaci come quella dei giornalisti. Ma io faccio parte della seconda, e quella mi appello.
Non chiedo chissà cosa, solo una sospensione, o una censura, una nota di biasimo. E’ anche questa una questione di coraggio e di buon senso. Non lo ha a volte l’ordine, il coraggio, a tutelare i suoi iscritti dall’abuso dei prepotenti, chissà se lo ha tutelare se stesso da chi ne danneggia l’immagine.
Se no, il messaggio che passa è che l’Ordine dei Giornalisti, in Sicilia, non solo non tutela quando può i suoi iscritti, ma guarda con indifferenza a chi si fa giustizia da se, soprattutto se ha i baffi, e la maglietta da Superman. Di questo passo magari un giorno potrebbe valere come aggiornamento professionale. Chissà una condanna come quella di Cristaldi quanti punti vale.
Giacomo Di Girolamo