E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il decreto dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica che autorizza la consultazione referendaria sul progetto di variazione della denominazione del comune di Castelvetrano, da Castelvetrano in Castelvetrano Selinunte
Nei mesi scorsi, la Giunta Municipale, aveva deliberato di proporre al Consiglio Comunale l’intendimento di variazione dell’attuale denominazione della città di Castelvetrano, modificandola in Castelvetrano Selinunte. Dopo l’approvazione del massimo Consesso Civico, la proposta è stata sottoposta all’Assessorato Regionale agli Enti Locali, per l’autorizzazione all’indizione di una consultazione referendaria. La proposta nasce dalla consapevolezza che la storia della nostra città è permeata dall’identità greca degli antichi selinuntini, e che la presenza turistica in città è correlata, principalmente , all’immenso patrimonio culturale costituito dal Parco Archeologico di Selinunte. In considerazione anche del fatto che nel sentire comune la popolazione residente e non solo,da sempre definisce la città con il toponimo Castelvetrano-Selinunte, il primo cittadino ha deciso di portare avanti la procedura che porterà al cambio di denominazione.
I funzionari dell’Assessorato, esaminata la pratica inoltrata dal Sindaco, contenenti un dossier storico ed informativo e la delibera del Consiglio Comunale n° 28 del 08/05/2013, avente per oggetto la variazione di denominazione , hanno accertato che tutti gli adempimenti sono stati correttamente posti in essere, al fine dell’autorizzazione alla consultazione referendaria, così come previsto dalla Legge Regionale n° 30 del 2000. Ai fini dell’emanazione del Decreto Assessoriale di autorizzazione della predetta consultazione, hanno comunicato che l’esame istruttorio non ha dato luogo a rilievi ed osservazioni, dal che l’esame del progetto di variazione della denominazione della città da Castelvetrano in Castelvetrano Selinunte, ha consentito di accertarne la regolarità e la legittimità. Le norme prevedono che il primo cittadino, con proprio decreto indice la consultazione referendaria, che si dovrà svolgere in una domenica compresa tra il sessantesimo ed il centoventesimo giorno successivo alla pubblicazione del decreto dell'Assessore regionale per gli enti locali che autorizza la consultazione. Il referendum, per essere ritenuto valido, dovrà registrare la partecipazione della metà più uno degli aventi diritto al voto.