Giorni e giorni di proteste. Gli amanti degli animali di tutta Italia si chiedevano, e chiedevano al Comune di Marsala, “che fine hanno fatto i cani prelevati dal canile municipale?”. Adesso, è arrivata la risposta: “stanno tutti bene”.
L’Oipa di Marsala, l’Organizzazione italiana protezione animali, aveva denunciato le procedure poco chiare nel trasferimento di 21 cani dal canile di contrada Ponte Fiumarella il 21 luglio scorso: “sono stati caricati su un furgone dell’associazione "Mamma Chiara Animal Onlus" con destinazione Scicli (RG) ospitati temporaneamente in un terreno privato, per poi essere presto adottati da famiglie residenti nel nord Italia. Contrariamente a quanto annunciato dal Comune, non c’erano all’appello l’ex sindaco, il dirigente Francesco Patti, il responsabile del canile Nicola Miceli e Rossana Titone, la consulente esterna per il canile nominata dal sindaco”. Non c’erano neanche i volontari della sezione marsalese dell’Oipa che da anni collaborano con la struttura e che nei giorni precedenti avevano bloccato questi trasferimenti proprio per i dubbi che avevano su tutto l’iter. Anche per le notizie che circolavano sull’associazione “Mamma Chiara Onlus”: “Si parla di cani che percorrono 2.000 km dentro a un furgone sovraffollato e senza aperture laterali; cani spostati da una gabbia a un’altra con ovvi problemi di contaminazione; di cani di grossa taglia trasportati in gabbie di cm. 70x30; di loghi ENPA usurpati per accreditare i trasporti; di autorizzazioni ASP mancanti; di destinazioni finali dei cani prelevati del tutto ignote, ma anche di animali morti durante i viaggi”.
Da qui l’istanza presentata dall’Oipa di Marsala all’amministrazione comunale per avere chiarimenti su tutta la faccenda. Sulla destinazione e la tracciabilità dei cani prelevati, le condizioni di trasporto e i criteri di selezione. Non solo. E’ stata anche lanciata una petizione, e tantissime mail di protesta in questi giorni hanno bombardato le redazioni dei giornali, dell’Asp e del Comune.
“L’affollamento del canile municipale non può essere una giustificazione per il trasferimento indiscriminato dei cani senza verifiche e perdendone poi ogni traccia – sottolineava Milena Urso, delegata OIPA Marsala - Il problema andrebbe risolto alla radice, ma la politica comunale in tema di randagismo negli ultimi anni è stata fallimentare: mentre la soluzione più logica sarebbe quella di promuovere le adozioni tramite l’aiuto delle associazioni locali, intervenire mediante un serio programma di sterilizzazioni e rilasciare sul territorio i cani sterilizzati e microchippati, l’ex-sindaco ha vietato di reintrodurre sul territorio i cani sterilizzati e microchippati, bloccando di fatto gli ingressi al canile, e decidendo di cedere i propri cani, perdendone volontariamente e definitivamente traccia”.
Alle incessanti domande sulla sorte capitata ai 21 amici a quattro zampe ha risposto l’ingegnere Francesco Patti, dirigente del settore servizi pubblici locali al Comune di Marsala. Il canile di Marsala, ha ricordato il funzionario, è autorizzato dalla Regione a ospitare al massimo 190 cani randagi. Ma in questo momento il numero dei cani supera la soglia consentita.
Venendo al nocciolo della questione, Patti ha spiegato che “i cani individuati per il trasferimento sono stati vaccinati e sottoposti ad analisi cliniche per escludere zoonosi infettive”. Il trasferimento, spiega poi il dirigente, è cominciato alle ore 11 del 21 luglio, in orario di apertura al pubblico del canile. E alle operazioni di trasferimento “hanno presenziato tutti gli operatori del canile, il responsabile del servizio ed il consulente esterno per il canile del Sindaco”. I cani sono stati microchippati con intestazione al canile municipale e la responsabile dell’associazione Mamma Chiara Onlus, Notari Stefano, ha sottoscritto la dichiarazione di presa in carico e di trasferimento dei cani gino alla definitva adozione con l’obbligo, di volta in volta, di tracciare i singoli cani.
Soltanto il 29 luglio, la signora Notari ha comunicato che i cani si trovavano presso la sua abitazione a Scicli. Di questa tappa sono stati informati l’Asp di Ragusa e di Monza. E’ stata la stessa Asp di Ragusa, il giorno successivo, nella persona del dottor Ottaviano, a fare un sopralluogo presso l’abitazione della signora Notari, dove alloggiano i cani: “una tenuta con estensione di 15.000 mq. “La permanenza dei cani nella struttura - scrive Patti - è dettata dall’esigenza di provvedere al loro sostentamento e alla verifica della idoneità sanitaria in attesa della partenza. I cani ricevutio godono tutti di ottima salute e sono stati visitati appena giunti al rifugio”. Prima di partire, assicurano, verranno vaccinati per una seconda volta e verrà constata l’idoneità al viaggio verso la Lombardia. “Il trasferimento avverrà nel rispetto delle vigenti normative, sia per il trasporto che per l’ingresso nella struttura ospitante a Cavenago Brianza”. I cani, sembra, verranno trasferiti un po’ alla volta, in base alla disponibilità di posto. L’associazione poi dovrà dare in adozione i cani.